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Grosseto-Pescara: niente è e sarà come prima

da Davide Luciani

Rispetto all’andata le due squadre, per motivi diversi, saranno rivoluzionate. Per gli Abruzzesi, la partita rappresenta un banco di crescita importante per misurare la loro tenuta in trasferta.

GROSSETO – La città di Grosseto, dove il Pescara si recherà sabato per disputare la sfida contro la squadra di Serena, dovrebbe essere considerato un luogo di culto per i tifosi pescaresi.

La cavalcata dei biancazzurri, che li ha portati nel giro di un anno dalla Prima Divisione al sesto posto attuale in serie B, in un certo senso è cominciata proprio lì nel 2006/2007. Vediamo di spiegarci meglio.

In quel campionato i biancorossi militavano in Prima Divisione (allora ancora C1) ed erano guidati da un ex biancazzurro che di strada da allora ne ha fatta molta: Max Allegri. I risultati però, non dettero ragione al Conte, che venne esonerato per far posto a Cuccureddu.

Sotto la guida dell’ex allenatore della Juve primavera, i maremmani passarono da un distacco di -12 punti dalla capolista Sassuolo alla promozione diretta in B. Cuccureddu infatti conquistò 52 punti su 75 nelle restanti 25 gare. Di quella squadra facevano parte Gessa, Pinna (che arrivò a gennaio), Mengoni e Sansovini (che a gennaio lasciò i biancorossi).

Approdato sulla panchina biancazzurra, l’anno scorso, Cuccureddu richiese proprio questi giocatori alla dirigenza che, nonostante l’esonero del loro mentore, formano tutt’oggi l’ossatura della squadra abruzzese. La sfida di Grosseto però non sarà solo la gara degli ex, ma anche una sfida in cui il team di Di Francesco si giocherà molte delle sue credenziali di pretendente ai playoff.

GLI ASSENTI E IL PROBABILE MODULO – Per la sfida in Toscana il tecnico biancazzurra dovrà fare a meno di Gessa, Nicco, Tognozzi, Capuano, Cascione, Maniero e Bucchi. Il Pescara dovrebbe quindi presentarsi con un inedito 3-5-2 con Mengoni-Olivi-Diamoutene in difesa e Petterini-Zanon esterni elastici che affiancheranno i tre centrocampisti in fase di possesso palla, scalando poi in difesa quando il gioco sarà nelle mani de Grosseto. A centrocampo ci sarà l’esordio del giovane Berardocco dal primo minuto, coadiuvato da Bonanni (nel ruolo a lui non molto gradito di interno di centrocampo) e da Ariatti, recuperato in extremis e non al cento per cento della forma.

In attacco accanto a Sansovini dovrebbe rivedersi Ganci, a meno che Di Francesco non decida di usare Stoian come carta a sorpresa (scelta comunque poco probabile, perchè il rumeno, essendo abituato a giocare più vicino al centrocampo che in appoggio alla punta, finirebbe per lasciare solo Sansovini, rendendo sterile la manovra d’attacco biancazzurra).

QUI GROSSETO – Anche il Grosseto, è un’altra squadra rispetto all’andata, ma qui gli infortuni non c’entrano. A gennaio infatti c’è stata una vera e propria rivoluzione in Maremma: esonerato Moriero e chiamato Michele Serena (terzo allenatore dell’anno dopo Apolloni e, appunto, Moriero) sono arrivati in Toscana dieci giocatori nuovi: Petras, Crimi, Tachtsidis, Giallombardo, Defendi, PapaWaigo, Sforzini, Immobile, Teuber e Rincon.

A differenza della gara di andata, dove i biancorossi si presentarono con un 4-2-3-1, questa volta il modulo di riferimento sarà il 4-4-2.

Inoltre, cinque dei giocatori che presero parte a quella sfida (Melucci, Guidone, Bondi , Greco e Papini) non fanno più parte dell’organico di Serena. I primi quattro sono stati ceduti ad altre squadre, mentre l’ultimo è stato messo fuori rosa dopo aver rifiutato alcune ipotesi di cessione.

Il Grosseto quindi che si troverà ad affrontare il Pescara sarà totalmente rivoluzionato. Davanti a Narciso giostreranno Petras nel ruolo di terzino destro, Freddi (che all’Adriarico ricoprì proprio la posizione di Petras) e Rincon centrali e Mora nel consueto ruolo di terzino sinistro., A centrocampo rivoluzione totale rispetto alla precedente gara con Defendi e Caridi sulle fasce (quest’ultimo però, ha avuto qualche problema in settimana e potrebbe essere sostituito da Alfageme) sulle fasce con Crimi e Vitiello centrali. In attacco al fianco del velocissimo Papa Waigo (persosi un po’ negli ultimi anni tra Genoa, Firenze e Southampton) dovrebbe giocare l’eroe dell’ultima partita, Sforzini.

Come detto, per i ragazzi di Di Francesco questa gara rappresenta un banco di prova importante, perchè se in casa il ruolino di Olivi e compagni è ottimo, fuori sono arrivate quattro sconfitte di fila e la vittoria manca da quattro mesi (1-0 a Crotone). Numeri quindi assolutamente da migliorare, come lo stesso Di Francesco ha dichiarato più volte. Vedremo se in piena emergenza, la squadra troverà quel pizzico di cattiveria e attenzione in più che finora fuori è mancata.

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