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Gruppo Forza Italia (Regione Abruzzo) su approvazione delibera Abruzzo Engineering

da Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Gruppo Forza Italia (Regione Abruzzo) su approvazione delibera Abruzzo Engineering

ABRUZZO – “In Abruzzo non ci sono lavoratori-figli e lavoratori-figliastri, per questo, con l’approvazione del progetto di legge 126, che ha momentaneamente salvato Abruzzo Engineering, il governatore D’Alfonso si è assunto l’onere di affrontare con pari metodologia, velocità e impegno le altre vertenze professionali in piedi, come le vicende Ciapi, il Cotir, l’Ara, il Negri Sud. Purtroppo, e va sottolineato, la legge approvata non blinda il futuro dei 160 lavoratori di Abruzzo Engineeering: restano in piedi tutte le perplessità e le preoccupazioni che hanno determinato il nostro ostruzionismo, deciso, ma costruttivo e responsabile, con l’obiettivo, comunque, di garantire e tutelare gli interessi dei lavoratori. Semmai le criticità sollevate dagli uffici tecnici regionali, e non risolte dal governo regionale Pd, dovessero determinare l’impugnazione della legge stessa da parte di Roma o di Bruxelles, chiameremo lo stesso Governatore a risponderne in aula e in piazza dinanzi a tutti i cittadini”. Lo ha detto il Gruppo Consiliare di Forza Italia alla Regione Abruzzo, all’esito del voto in aula che ha visto l’approvazione della legge su Abruzzo Engineering con 18 voti a favore, 5 contrari e astenuti.

“I dubbi – hanno spiegato i consiglieri di Forza Italia – hanno riguardato in primo luogo gli atti che hanno accompagnato l’iter della delibera, atti che da un lato abbiamo reperito con molta difficoltà, dall’altro hanno prodotto ben poco di concreto. Il documento finale arrivato in Consiglio regionale, dopo una estenuante discussione in Prima Commissione, nel corso della quale abbiamo presentato oltre 300 emendamenti, ci è stato prospettato come un progetto di legge per il salvataggio, ma nella sostanza è una vera e propria variazione di bilancio senza una effettiva programmazione per gli anni futuri, senza un Piano industriale, senza una copertura di garanzia. Avevamo chiesto alla maggioranza di chiarire alcuni aspetti che riteniamo indispensabili per blindare il futuro dei lavoratori, ma non siamo stati ascoltati e per questo abbiamo deciso di portare anche in Consiglio regionale centinaia di emendamenti, molti dei quali sono stati dichiarati inammissibili. Anzi, l’Ufficio di Presidenza ha sposato la linea del centrosinistra che con un subemendamento ha fatto decadere i nostri in modo da superare agevolmente l’ostruzionismo di Forza Italia. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo quando il Presidente D’Alfonso ha preso la parola in aula e si è impegnato dinanzi all’Assise regionale a risolvere anche tutte le altre vertenze aperte, del tutto simili a quella di Abruzzo Engineering, e ci riferiamo alle vicende inerenti il Ciapi, il Cotir, l’Ara, il Negri Sud, proprio perché non vogliamo che ci siano ‘figli e figliastri’. Va anche precisato che la legge approvata avrà ora la copertura finanziaria solo grazie alla risorse derivanti dalla decisione del Governo regionale di richiedere ai cittadini l’Irpef e l’Irap agricola, due imposte che con il Governo Chiodi avevano subito un forte taglio, ciò significa che i soldi necessari per l’operazione Abruzzo Engineering e per salvare 160 posti di lavori ce li hanno messi gli abruzzesi. Da questa consapevolezza è venuto fuori il nostro ostruzionismo, di certo teso non a lasciare a casa dei lavoratori, ma piuttosto a migliorare una legge che contiene aspetti negativi e che è stata osservata non dai politici, ma dagli uffici tecnici regionali. Se mai questa legge dovesse essere impugnata da Roma o da Bruxelles, sicuramente la maggioranza dovrà risponderne in aula dinanzi ai lavoratori. Purtroppo, nonostante un confronto andato avanti per oltre 24 ore, chi governa questa regione non ha accolto le nostre proposte migliorative, né la necessità di definire alcuni aspetti, come quello evidenziato dall’ufficio legislativo, che ritiene come non sia stato rispettato il carattere dell’indispensabilità della partecipazione societaria. Purtroppo – ha aggiunto il Gruppo di Forza Italia – anche il Presidente Di Pangrazio ha violato il regolamento del Consiglio con un comportamento inqualificabile, visto il ruolo che ricopre e che lo vorrebbe quale ‘arbitro imparziale’. Se è vero che si è voluto favorire in qualche modo la maggioranza possiamo capirlo, ma siamo consapevoli di aver mostrato un grande senso di responsabilità, ben sapendo che quella odierna non è certamente la ‘madre’ di tutte le battaglie politiche”.