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Pescara, Forza Italia su emergenza immigrati

da Redazione

foto sopralluogo immigratiEsito del  sopralluogo della  Commissione speciale nell’hotel privato  di Montesilvano che da mesi  accoglie decine di presunti rifugiati

PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei consiglieri regionali Sospiri e Iampieri relativo al primo sopralluogo della  Commissione speciale per emergenza immigrati.

“Oggi l’emergenza immigrati in Abruzzo è un business da 2milioni 139mila euro al mese, ossia 12 milioni 834mila euro per sei mesi, che verranno pagati dallo Stato ai privati, per garantire il mantenimento e l’ospitalità di 1.380 presunti profughi. Una spesa che va a penalizzare in maniera drammatica i nostri cittadini, quelli che non possono permettersi di trascorrere la vecchiaia in una casa di riposo, perché né lo Stato né gli Enti locali lo aiutano a sostenere la retta, ma poi lo Stato sborsa soldi alla stessa Casa di riposo per farci vivere gli immigrati; e penalizza finanche i nostri senzatetto, costretti a vivere in stazione perché nel dormitorio costruito a Pescara, anche con i soldi del Comune, ci devono stare i profughi, e quindi non c’è più posto per il clochard italiano. È foto sopralluogoquesto il paradosso emerso oggi nel corso della Commissione speciale Immigrati che ha svolto il primo sopralluogo presso l’hotel privato che da mesi ormai accoglie decine di presunti rifugiati, percependo 35 euro al giorno per ciascun immigrato, nel cuore della zona dei Grandi Alberghi di Montesilvano, sopralluoghi che proseguiranno nei prossimi giorni secondo un calendario già stabilito”.

È quanto hanno dichiarato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e il Presidente della Commissione speciale Immigrazione Emilio Iampieri al termine della prima visita, e per lunedì prossimo è già fissato il sopralluogo a L’Aquila.

“Obiettivo della visita – hanno ricordato i Consiglieri regionali Sospiri e Iampieri, che ieri mattina hanno anche incontrato il Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono – era e sarà quello di verificare le condizioni in cui vivono gli immigrati nelle strutture d’accoglienza e abbiamo cominciato da quell’albergo che si trova proprio all’ingresso della zona d’eccellenza del turismo di Montesilvano, dove la presenza di decine di immigrati, a ciondolare tutto il giorno all’esterno della struttura, ha giustamente suscitato il malumore di tutti gli altri imprenditori alberghieri che stanno rischiando di perdere la stagione. E dopo la visita siamo più convinti che mai che tale situazione è insostenibile: al di là della sistemazione fisica nell’albergo in questione, con 4 immigrati su letti a castello in stanzette piccolissime, è evidente che non ci sono le opportune misure di sicurezza, né c’è un sistema di controllo o di monitoraggio degli arrivati, molti dei quali, dopo qualche giorno, si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce. E l’unica preoccupazione del privato, che ovviamente non sta facendo beneficenza, ma guadagna facendo accoglienza, è di riuscire a farsi mandare altri immigrati, in modo da avere sempre tutte le camere strapiene. I temi sono due – hanno sottolineato i consiglieri Sospiri e Iampieri -: primo, come abbiamo già detto, l’emergenza immigrati non può essere gestita dai privati, perché in Abruzzo siamo già fuori controllo. A Rimini, Riccione, a Lignano Sabbia d’Oro, ossia nelle località turistiche, mai nessuno avrebbe pensato di ospitare i presunti profughi in un albergo sulla spiaggia, creando un’ipotesi concreta di danno economico a tutti gli altri imprenditori, non può essere il mercato a decidere, ma devono essere le Istituzioni a fare le scelte, usando la logica del buon senso. Secondo, le scelte del Governo Renzi, che il Governatore D’Alfonso sta subendo passivamente, non possono penalizzare i nostri cittadini: oggi nel dormitorio della Caritas, costruito anche con soldi pubblici, non possono dormire i nostri senzatetto, costretti a ripiegare sui marciapiedi fuori della stazione, perché in quel dormitorio dormono i presunti profughi, e questo perché ospitare un immigrato rappresenta un guadagno, visto che lo Stato paga la sua permanenza, mentre per ospitare il clochard italiano non paga nessuno, e quindi la sua accoglienza rappresenta solo un costo. E questo è assurdo, perché hanno distrutto lo stato sociale. Oggi – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – durante il sopralluogo, l’albergatore mi ha presentato a tutti gli immigrati ospiti come il ‘più cattivo, il re dei cattivi’; io gli ho solo ricordato che lui, l’albergatore, non sta facendo nulla per beneficienza o per spirito di solidarietà, perché per la sua struttura alberghiera ospitare i profughi si traduce in un guadagno quotidiano. Ed è il business che non possiamo accettare: in Abruzzo è facile fare i conti, lo Stato paga 50 euro al giorno per ogni profugo, ossia 35 euro per vitto, alloggio, stiratura e servizio telefonico, più un pocket money di 15 euro; in Abruzzo dunque si spendono 50 euro al giorno per 1.380 immigrati, ossia 69mila euro al giorno, ovvero 2milioni 139mila euro al mese, dunque parliamo di un business di 12 milioni 830mila euro per sei mesi, da luglio a dicembre. E la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi giorni: nella sola provincia di Pescara dovranno arrivare altri 68 presunti profughi, e, non disponendo di strutture, si stanno cercando posti disponibili tra tutte le case di riposo e gli asili esistenti, a Caramanico, a Città Sant’Angelo, Loreto, Penne, Popoli, Alanno, Manoppello, Rosciano, Catignano, la stessa Pescara con l’asilo ‘Partenza’. Ed è una decisione scellerata, visto che tanti anziani non possono permettersi la casa di riposo non avendo i soldi, ma lo Stato, anziché sostenere questi anziani, li toglie per fare spazio agli immigrati. Senza tener poi conto che le Ipab non possono diventare dall’oggi al domani strutture d’accoglienza di immigrati, prima devono chiedere il parere della Regione Abruzzo per mutare la propria destinazione d’uso, e sino a oggi non è avvenuto. Forza Italia continuerà la propria battaglia contro quel business che rischia di esplodere da un momento all’altro”.

 

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