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GSSI, Mara Chiara Carrozza all’inaugurazione dell’anno accademico 2023-24

da Marina Denegri

Maria Chiara Cocozza

La presidentessa del CNR, già ministra dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, ha tenuto il discorso finale

L’AQUILA – “È molto importante mantenere un’idea di flessibilità e di contaminazione del pensiero scientifico. In fondo la scienza non è mai stata così in movimento come lo è oggi, ed è una rivincita delle università generaliste, alle quali si affianca la compresenza delle scuole”. Lo ha detto Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, intervenendo questo pomeriggio all’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 del GSSI, il Gran Sasso Science Institute. La presidentessa, già ministra dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, ha tenuto il discorso finale ed affrontato il tema “Che ruolo per la ricerca pubblica in Italia”.

A capo del più grande ente di ricerca pubblica del Paese, il Consiglio nazionale delle ricerche, con 220 sedi sparse da Nord a Sud e con una comunità di diecimila persone, la professoressa Carrozza ha evidenziato come sia importante essere attrattivi non solo garantendo maggiori investimenti, ma soprattutto le infrastrutture di ricerca in ogni ambito scientifico. Altro tassello fondamentale, la mobilità, considerata “una delle chiavi del futuro della ricerca pubblica in Italia, una chiave di esperienza e fertilizzazione di fondamentale importanza”, ha sottolineato.

Il pomeriggio è iniziato ripercorrendo la storia dei dieci anni del GSSI a cura della rettrice Paola Inverardi, che ha dato via alla cerimonia. “Il risultato di oggi si è ottenuto con il sostegno di diverse comunità, quella accademica e della ricerca, e la comunità politica, ma tanti altri soggetti hanno creduto al progetto di questa Scuola, soprattutto i docenti e gli studenti – ha detto – ora ambiamo alla interdisciplinarità con l’obiettivo di affrontare le disparità della società e ci muoviamo nella direzione di una maggiore equità sociale”. La rettrice Inverardi ha ribadito anche come la città dell’Aquila sia da sempre stata un valore aggiunto, “una società in movimento costretta a ricostruirsi e a rigenerarsi che ha però saputo cogliere questa nuova opportunità”.

Citando numeri e crescita del Gran Sasso Science Institute – oggi cinque corsi di dottorato, 197 studenti, 98 tra professori, ricercatori e assegnisti di ricerca e 33 persone allo staff amministrativo – la rettrice ha inoltre ricordato il profondo impegno della comunità del GSSI nella divulgazione scientifica che ha coinvolto giovani e anche bambini. “La ricerca non deve essere una cosa per pochi e l’amore per la scienza deve iniziare molto presto. Ora dobbiamo continuare a percorrere la strada che abbiamo tracciato ma mettendo le persone che hanno investito su di noi nelle migliori condizioni, e anche sviluppando reti di conoscenze, continuando il lavoro di trasferimento tecnologico che ci permette di chiudere l’anello tra la teoria e la pratica”.

Tra gli interventi della giornata anche quello della vicaria del direttore generale, Eleonora Ciocca, presente fin dal primo anno al GSSI, che ha ripercorso i passi che hanno portato il GSSI da start-up a Istituto, anche con una creazione di una snella struttura amministrativa e gestionale, l’intervento dei quattro ex studenti di dottorato Axel Boeltzig, Alessandro Montino, Yllka Velaj e Chiara Vitrano; ed inoltre il dibattito con gli interventi della rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Sabina Nuti, del rettore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca Rocco De Nicola, e di Piero Ullio, delegato del direttore della scuola SISSA.

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