La delibera era stata immediatamente contestata dal comune che, con una lettera a firma del sindaco, aveva chiesto l’immediata tefoca della misura che penalizzava fortemente gli interessi del comune e dell’intero comprensorio.
Si tratta di una notizia anticipata dalla SASI in una assemblea con i sindaci dello scorso 11 maggio scorso, che però attendevamo fosse confermata con atti formali. Di fronte al comunicato, esprimiamo soddisfazione perché viene dimostrata la validità e la fondatezza dei nostri argomenti e delle nostre iniziative e, soprattutto, torna ad essere concreto il progetto sul quale stiamo lavorando da almeno tre anni.
Nel comunicato, firmato dall’assessore regionale Mauro Febbo, ancora una volta si parla di presunti ritardi da parte del comune di Guardiagrele. Per il resto, lo abbiamo detto e lo ripetiamo: le polemiche sono odiose e stucchevoli. In questo caso le affermazioni di Febbo sono persino ridicole visto che i suoi referenti locali non gli forniscono le informazioni esatte.
Siamo noi a chiedere che ora le pratiche vadano avanti speditamente e, a dispetto di una presunta mancata autorizzazione del comune, invitiamo a leggere le carte. Così facendo si scoprirebbe, ad esempio, che la SASI è ancora in attesa dei pareri della Soprintendenza che sono dovuti, visto che parliamo di un intervento nel centro storico.
Il comune, inoltre, lo scorso anno, proprio per accelerare l’iter aveva convocato una conferenza dei servizi con tutte le autorità e le società di gestione di servizi visto che, nonostante l’appalto, i lavori non partivano.
In realtà, va anche precisato che il progetto presentato era parziale e, per certi versi dannoso perché, prevedendo il rifacimento della sola condotta centrale e lascia do fuori tutti gli allacci, avrebbe determinato una manomissione del corso e ripristini della pavimentazione a macchia di leopardo.
Lo scorso gennaio, poi, alla fine di una grave emergenza idrica che aveva colpito anche Guardiagrele, la Regione aveva assicurato che non avremmo avuto problemi di fondi ed è questa la ragione per la quale abbiamo immediatamente reagito alla delibera che aveva spostato altrove i nostri fondi. Nessuno scippo, avevamo contestato sia Febbo sia la destra guardiese capitanata da Donatello Di Prinzio. Che motivo ci sarebbe, oggi, di dire che o fondi sono lì? Qualcuno ha riconosciuto l’errore e ha rimediato!
Ma a noi interessano i risultati! Ci auguriamo che ai comunicati seguano atti formali, l’unica lingua che una Amministrazione seria è tenuta a parlare, da sostituire ad accuse sciocche e dal sapore elettorale”.
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