Nacque a Lettomanoppello (PE) nel 1895
LETTOMANOPPELLO (PE) – Carmine Di Biase nacque, il 23 ottobre del 1895, a Lettomanoppello (PE) in Contrada “Pietra Nera” da Domenico e Clementina D’Alfonso. Il tutto fu riportato al n. 61 del Registro degli Atti di Nascita i tutto dinanzi all’allora segretario Carlo Pace. I suoi genitori, entrambi contadini, erano nati rispettivamente nel 1855 Domenico e nel 1856 Clementina.
Negli Stati Uniti Carmine Di Biase visse a Wilson, Contea di Northampont Country, in Pennsylvania. Lavorò in miniera e successivamente fu assunto dalla “Monogahela Tube Company” (era la più grande azienda produttrice di tubi in acciaio degli interi Stati Uniti). Tutto sembrava andare verso il coronomento del “Sogno Amaericano”.
Ma, purtroppo, nell’agosto del 1917, in Europa si combatteva la Prima Guerra Mondiale, fu inquadrato nel 319° fanteria, Compagnia E della 80° Divisione. Per il suo addestramento fu inviato a Camp Lee in Arizona. Poi con il n. di matricola 1826417 fu inviato in Europa in zona di guerra.
Nell’ottobre del 1918 si tenne, nei pressi della cittadina francese di Sommerance, una epica e drammatica battaglia tra gli alleati e le truppe avverse. Fu creato un avamposto strategico, ma rischiosissimo, che aveva lo scopo di frenare l’avanzata delle forze tedesche.
Tra questi uomini chiamati all’estremo sacrificio c’era anche Carmine Di Biase. L’avamposto tenne in maniera eroica la postazione ma alla fine fu annientato. Era il 7 ottobre del 1918 quando Carmine Di Biase morì in battaglia. Fu seppellito nel cimitero “Meuse-Argonne American Cemetery” nel comune francese Romagne-sous-Montfaucon nel Dipartimento de la Meuse Lorraine.
Qui ancora oggi , nel più grande cimitero militare americano d’Europa, riposa quel ragazzo partito da Lettomanoppello con una valigia “carica di sogni”. Per il suo coraggioso ed eroico sacrificio ricevette la “Purple Heart” (decorazione delle forze armate statunitensi assegnata in nome del Presidente degli Stati Uniti). Oggi lì, in Francia, c’è una croce bianca con il suo nome (purtroppo per un errore Carmine è divenuto Carmino) a ricordo del suo sacrificio.
A cura Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”