Il premio Tre forchette é andato al Ristorante Reale di Castel di Sangro, che si é aggiudicato anche il premio per il menù degustazione dell’anno
CASTEL DI SANGRO (AQ) – Ci sono tre ristoranti abruzzesi tra i premiati della Guida Ristoranti d’Italia 2021 del Gambero Rosso. La guida del celebre portale di enogastronomia ha tenuto a sottolineare come da marzo e dalle prime misure restrittive nulla è stato come prima, inclusa la condivisione del cibo e della tavola, con conseguenze nefaste per gli addetti ai lavori e il Made in Italy. I settori agroalimentare e turistico, driver per tutta l’economia, hanno registrato e continuano a registrare perdite consistenti, i ristoranti e gli alberghi vivono alla giornata rimodulandosi in continuazione, da mesi. Per questo, nel 2020, non ha voluto dare voti né valutazioni analitiche. Rimangono i simboli (Forchette, Gamberi, Bottiglie, Mappamondi, Boccalini, Cocotte, da uno a tre a seconda del grado di eccellenza), spariscono voti e numeri.
Ad aggiudicarsi il premio Tre Forchette é stato il Ristorante Reale a Castel di Sangro. Una vera “officina” -così si autodefinisce sul sito ufficiale- dove materia, ricerca, semplicità e gusto dialogano per dar vita alla cucina italiana di domani. Qui vi si possono degustare piatti semplici come il cavolfiore gratinato, gli affettati di manzo o le cime di rapa e caprino ma anche accostamenti insoliti quali baccalà e bieta o più rafffinato come le fettuccelle di semola, gamberi rossi e pepe rosa o i tortelli di pollo. Al ristorante dello chef stellato Niko Romito é andato anche il premio per il Menù degustazione dell’anno.
Il Premio Tre gamberi é stato assegnato al Ristorante Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi. Un locale che propone piatti prevalentemente a base di pesce e dolci rigorosamente fatti in casa, dal sapore semplice e genuino, quali le crostate di frutta .
Per il miglior rapporto qualità/prezzo si é distinto il Ristorante Mammarossa di Avezzano con la sua cucina alternativa e raffinata fatta di sgombro arrosto con la rapa rossa o di Tartare di cuore di pecora, per citare soltanto alcuni dei suoi piatti, mixata con una cucina più classica.