Regione Abruzzo

House sharing, più di un terzo degli abruzzesi è pronto a condividere la propria casa

Condividi

Nonostante il tradizionale legame con le mura domestiche, il 36% degli abruzzesi metterebbe in comune spazi e ambienti con altre persone. E un ulteriore 10% non esclude di farlo nel prossimo futuro. Le paure più diffuse? Quella di ospitare persone maleducate e poco rispettose (52%) e di perdere la propria privacy (44%)

MILANO – Una fonte di guadagno, ma anche un’occasione per conoscere gente nuova e stringere amicizie. Soprattutto, un modo alternativo di vivere la propria casa, specialmente nei periodi di vacanza. Perché l’house sharing, che all’estero è un fenomeno in continua crescita, sta ormai entrando anche nelle corde degli abruzzesi, che, come tutti gli italiani, sono invece da sempre molto legati alle loro mura domestiche.

Secondo quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia Assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, infatti, più di un terzo degli abruzzesi (il 36%) si dice pronto a condividere la propria casa con nuovi ospiti, mettendo in comune spazi e ambienti, mentre un ulteriore 10% non esclude di farlo nel prossimo futuro.

Il dato è ancor più di rilievo se si considera che la casa resta ancora oggi il luogo per eccellenza della loro intimità, quello in cui ci si sente sereni e rilassati (73%), ma anche un bene affettivo (46%), da trasmettere ai figli (27%).

Se da un lato, dunque, una fetta importante di abruzzesi guarda con interesse all’house sharing, sono ancora numerosi quelli restii ad aprire la propria porta agli estranei (56%). Le ragioni? Il 39% non si fida di chi può entrare in casa, mentre un ulteriore 17% afferma categoricamente di non essere intenzionato a condividere la propria abitazione con nessuno al di fuori della famiglia.

Favorevoli o meno che siano, gli abruzzesi ammettono che non sia facile condividere la propria casa con ospiti che non si conoscono: il 52%, infatti, teme di ospitare persone maleducate e poco rispettose, mentre il 44% ha paura di perdere la propria privacy.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2016 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

Pubblicato da
Redazione

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter