CASOLI – Sport, storia e cultura hanno caratterizzato la “trasferta” a Casoli (Chieti) dei giovani della sezione di Pescara dell’Associazione italiana arbitri (AIA), che hanno affrontato allo stadio i test atletici e poi visitato Palazzo Tilli, l’edificio settecentesco di proprietà dell’imprenditrice pescarese Antonella Allegrino. Gli arbitri, una cinquantina in tutto, tra i 15 e i 19 anni, guidati dal presidente Francesco Di Censo e dai vice presidenti, Tarcisio Chiavaroli e Mario Pavoncelli, sono stati accolti nell’impianto sportivo dal vice sindaco Domenico De Petra, da Antonella Allegrino, dal presidente della sezione AIA di Lanciano, Valter Di Gregorio, dal presidente e il vice presidente della squadra della Casolana, Ettore Carracino e Mariano Melchiorre.
I ragazzi, dopo l’allenamento, si sono trasferiti in Piazza della Memoria, dove De Petra ha ricostruito la storia dei campi di concentramento fascista di Casoli, in cui furono internati, dal 1940 al 1944, soprattutto ebrei ed ex jugoslavi. Hanno poi visitato Palazzo Tilli, dove li ha raggiunti il sindaco Massimo Tiberini.
“Sono molto contenta di avervi qui e colgo l’occasione per augurarvi un’ottima stagione sportiva – ha esordito Antonella Allegrino – É veramente bello quello che fate insieme. Siete fortunati perché chi vi guida e vi forma dedica energia, testa e cuore a questa attività. Vi invito a ripagarli con impegno e tenacia e con il desiderio di mettervi alla prova”.
L’imprenditrice ha ricordato ai giovani arbitri che le cantine e la dependance (oggi Palazzina della Memoria) di Palazzo Tilli sono stati sede di due dei tre campi di internamento fascista di Casoli.
“Qui tante persone hanno vissuto in ristrettezze, lontane dagli affetti, dalla casa e dalla propria terra – ha aggiunto – Alcuni sono stati deportati e uccisi ad Auschwitz. Abbiamo voluto riportare all’attenzione di tutti questa parte di storia affinché non venga dimenticata. Voi giovani dovete essere custodi della Memoria e ricordare chi ha perso la vita per difendere la libertà e la democrazia. L’esperienza sportiva che state vivendo con passione ed entusiasmo – ha concluso – è una palestra che vi aiuterà ad affrontare la vita, ad assumervi responsabilità e a prendere decisioni per voi e per gli altri. Ciò che apprenderete, le insicurezze, i momenti di fatica e di sconforto vi faranno crescere e saranno utili se riuscirete a metterli anche a disposizione degli altri. Siete un valore straordinario per tutti quanti noi”.
“Se riusciamo a coinvolgere i ragazzi in iniziative che uniscono sport, storia e cultura abbiamo la possibilità di contribuire alla costruzione del loro futuro – ha sottolineato Di Censo – L’anno scorso abbiamo visitato il campo di concentramento di Dachau ed è stata un’esperienza davvero toccante. A Casoli abbiamo conosciuto un’altra pagina dolorosa della storia del nostro Paese: dobbiamo fare in modo che ciò che è accaduto non avvenga mai più”.
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