Per celebrare tale straordinario evento, il libro ripercorre l’atteggiamento che i vari Papi, nel corso della Storia, hanno avuto nei confronti della figura di Celestino V e della Perdonanza, ovvero della Bolla con cui, al momento dell’incoronazione all’Aquila, Fra’ Pietro del Morrone concesse il Perdono da tutti i peccati a chi, sinceramente pentito e confessato, fosse passato sotto la Porta Santa di Collemaggio tra il 28 e il 29 agosto di ogni anno.
Come afferma l’autore De Nicola – “I rapporti tra i Pontefici che si sono succeduti e Papa Celestino V, alla luce dell’analisi in questo volume, sono risultati intensissimi. E’ stata quasi un chiodo fisso, per i Papi, questa figura sia per “quella” rivoluzionaria Bolla del Perdono sia per “quelle” clamorose dimissioni. L’impressione (su cui, chi scrive, sollecita il lettore a confrontarsi) è che Pietro del Morrone sia stato una sorta di ossessione per i Pontefici. E che, il famoso verso dantesco, quello che marchierebbe Celestino V di vigliaccheria, sia stato quasi un’“uscita di sicurezza” per molti, anche per la gran parte dei Papi, per cercare di mettere in un cantuccio colui il quale era riuscito a parlare alle coscienze. Colui per il quale «il Perdono è tutto» (“anticamera” di pace, di giustizia, di misericordia) e «il Potere è un servizio».
Ha ragione quel cocciuto di Antonio Grano: «Mi chiedo: ma perché tanto livore e tanto disprezzo, contro un uomo colpevole di non aver mai fatto male ad anima viva? Se Celestino V è così inutile, vacuo e insignificante (lo “scialbo fraticello abruzzese” di cui parlava Montanelli) perché tutti ne vogliono parlare?». Celestino V ha generato imbarazzo per l’essere stato così forte, unico, un gigante morale. Imbarazzo fino all’ostracismo, alla “damnatio memoriae”. Ma, Pietro del Morrone, per usare le parole di Papa Francesco, «ha avuto un senso fortissimo della misericordia di Dio, e del fatto che la misericordia di Dio rinnova il mondo».
Tardiva, dopo oltre settecento anni, ma alla fine la “riabilitazione” è arrivata. E sarà certificata dal passaggio di Bergoglio sotto la Porta Santa della Basilica aquilana di Santa Maria di Collemaggio. Lì dove Celestino V ha concluso il cerchio della sua “rivoluzione” concedendo la Bolla del Perdono”.
“Onorate dunque” – affermano Simonetta Caruso e Letizia Perticarini de “la Dama di Capestrano” – “di ospitare uno scrittore – al sesto volume sulla Perdonanza – che apre con un saggio di don Luigi Maria Epicoco sulla “attualità del senso del perdono” tra il messaggio di Celestino V e il magistero di Papa Francesco, in un momento storico caratterizzato da così pesanti conflitti internazionali. Riconosciamo infatti, il perdono come imprescindibile forza per costruire la pace tra i popoli e gli uomini. Invitiamo dunque tutti i Sindaci dei paesi vicini e il Sindaco Antonio D’Alfonso della città di Capestrano, nonché la cittadinanza tutta, a presenziare alla presentazione di questo attesissimo volume”.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter