Nell’ambito del dottorato di ricerca, che sta svolgendo presso l’Università di Teramo,Di Marcello ha ideato il progetto VE.LE. – Ciclovia Adriatica VE-nezia LE-cce : il percorso dovrebbe unire Venezia a Lecce attraverso piste ciclabili, strade secondarie e arterie poco trafficate lungo il mar Adriatico.Prevista l’intermodalità bici+treno e bici+nave/barche per lo sviluppo di una mobilità sostenibile
TERAMO – Negli ultimi anni si parla, a livello europeo e locale, sempre di più di utilizzo della bicicletta, sia in ambito urbano che per fini turistici. Il Parlamento Europeo ha evidenziato che, nel 2012, il turismo in bicicletta ha mosso 44 miliardi di euro e diversi paesi dell’Unione hanno realizzato reti di percorsi ciclabili per gli spostamenti quotidiani e le attività turistiche ed escursionistiche, sviluppando la rete Eurovelo che interessa tutto il territorio europeo.
In Italia, la FIAB ha predisposto la rete Bicitalia, che implementa i percorsi Eurovelo ramificandoli in tutta la penisola; in particolare l’Abruzzo è interessato dalla Ciclovia Adriatica, percorso che il progetto regionale Bike to Coast vuole completare sulla costa abruzzese.
Il tratto abruzzese, se collegato con gli analoghi percorsi delle regioni adriatiche italiane e dell’est europa, e con i percorsi europei di Eurovelo, potrebbe diventare parte di un lunghissimo itinerario ciclabile, che porterebbe vantaggi economici e sociali ai nostri territori.
Parla di questo la nuova pubblicazione di Raffaele Di Marcello, architetto, collaboratore di Cityrumors e dottorando di ricerca in Sociology of Regional and Local Development, all’Università di Teramo, che all’interno del suo lavoro di studio ha ideato il progetto VE.LE. – Ciclovia Adriatica VEnezia LEcce – nato per promuovere la realizzazione del percorso ciclabile coincidente con il ramo n. 6 di Bicitalia, percorso che congiunge Santa Maria di Leuca con Ravenna, costeggiando il mare Adriatico, fino a ricollegarsi ai percorsi europei già esistenti e in corso di realizzazione.
Un progetto che necessita non solo di infrastrutture ma di una rete di relazioni, di capitali sociali, di competenze e conoscenze, del coordinamento dei vari progetti che già sono in atto sull’itinerario e che, se non messi in relazione, sono destinati a perdere di efficacia. Una rete sociale prima ancora di una rete infrastrutturale, per promuovere quello che sarà, una volta completato, uno dei percorsi ciclabili più lunghi d’Europa.
Un volumetto, che è un punto di partenza per amministratori, imprenditori turistici, associazioni e singoli amanti delle due ruote a pedali, per far si che vengano messe in rete esperienze, progetti, proposte ed esigenze, in modo da far diventare, a breve, l’Abruzzo, e l’Italia intera, un distretto cicloturistico di rilevanza internazionale.
Chi desidera può scaricarlo da www.homelessbook.it