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I sindaci di Latina,Pescara e Parma contro la soppressione sedi Tar

da Redazione

Ieri mattina un primo incontro a Roma alla presenza del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso

LATINA – Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, d’intesa con i sindaci di Pescara e Parma, ha incontrato questa mattina a Roma il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, per concordare un’azione comune tra le diverse realtà istituzionali interessate e scongiurare la soppressione delle sedi del Tar di Pescara, Latina e Parma. Un’azione sinergica che vede coinvolti i sindaci di Pescara, Marco Alessandrini, e Parma, Federico Pizzarotti, con cui sono state concordate strategie comuni da portare avanti.

Il sindaco di Latina e il sindaco di Pescara hanno affermato in una nota congiunta:

“L’incontro di oggi rappresenta un primo momento concreto di condivisione istituzionale finalizzato ad evitare la chiusura delle sedi Tar delle tre città e portare avanti proposte alternative e condivise. Questa iniziativa interistituzionale punta a promuovere anche una mobilitazione dei parlamentari dei territori interessati in modo da portare la questione all’attenzione diretta del Governo. Le città di Latina, Pescara e Parma, le uniche tre in Italia rimaste interessate dalla soppressine dei Tar, sono decise a portare avanti una comune azione in difesa di oggettive ragioni contrarie alla soppressione dei Tar, con l’effetto di un inevitabile rallentamento del complessivo sistema della Giustizia Amministrativa regionale e un impoverimento complessivo delle tutela del cittadino nei riguardi delle istituzioni.L’11 settembre – continuano Di Giorgi e Alessandrini – abbiamo già fissato un nuovo incontro a cui prenderanno parte i tre sindaci e il presidente D’Alfonso, per meglio individuare il percorso da seguire in difesa dei tre tribunali amministrativi”.

Il sindaco di Latina Di Giorgi e il sindaco Alessandrini hanno ringraziato il presidente D’Alfonso per l’azione di coordinamento tra i tre Comuni interessati ed hanno evidenziato come la cancellazione delle sedi sia pregiudizievole per la tutela della legalità, dei diritti dei cittadini e del buon funzionamento delle amministrazioni pubbliche.

 

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