Cocciolito: “Si tratta di un appuntamento straordinario. La Biennale di Venezia rappresenta storicamente una tra le realtà internazionali più rappresentative dell’immagine e della cultura italiana“
VENEZIA – Sabato 28 settembre il 63mo Festival Internazionale di Musica Contemporanea, Back to Europe, diretto da Ivan Fedele per la Biennale di Venezia ospiterà I Solisti Aquilani. Sarà un concerto legato ai dieci anni che ci separano dal sisma del 2009. Formazione storica, nata nel solco della rivalutazione del patrimonio strumentale italiano sei-settecentesco e attiva da più di 50 anni con un repertorio che spazia dalla musica pre-barocca alla musica contemporanea, I Solisti Aquilani hanno sempre avuto particolare riguardo ai compositori italiani. Così il concerto impagina nuovi brani, commissionati dalla Biennale e tutti in prima esecuzione assoluta, che Stefano Taglietti, Andrea Manzoli, Roberta Vacca, Pasquale Corrado – a Venezia in veste anche di direttore d’orchestra – hanno composto in memoriam.
In programma Stefano Taglietti con Moving Point per orchestra d’archi; Andrea Manzoli con Post fata resurgo per pianoforte e orchestra d’archi; Roberta Vacca con Rosso celestino, per orchestra d’archi e Pasquale Corrado con Dove non si tocca in mare, per violoncello e orchestra d’archi. Solisti il pianista Ciro Longobardi e il violoncellista Michele Marco Rossi. Il concerto sarà preceduto alle ore 16.00 da un incontro con gli artisti.
“Si tratta di un appuntamento assolutamente straordinario – afferma Maurizio Cocciolito, direttore artistico dei Solisti Aquilani. La Biennale di Venezia rappresenta storicamente una tra le realtà internazionali più rappresentative dell’immagine e della cultura italiana. L’invito rivolto ai Solisti è un onore grandissimo ma anche, evidentemente, il riconoscimento del valore e del prestigio che questo gruppo ormai rappresenta, risultato di anni di lavoro attento premiato, peraltro, dalla presenza dell’ensemble nei più importanti cartelloni in Italia e all’estero. Tuttavia, in questo caso, non si tratta solo di un concerto, ma più ampiamente della testimonianza del valore della cultura di fronte alle catastrofi. É un anno, questo, dalla forte valenza simbolica per I Solisti Aquilani, perché coincide con il decennale del sisma del 6 aprile 2009. L’appuntamento con la Biennale chiude in qualche modo il cerchio e lo fa con le partiture di quattro compositori, legati per ragioni diverse al capoluogo abruzzese e attenti al valore della memoria”.