E’ quella che difende il sindaco di Chieti , Umberto Di Primio
CHIETI – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, nel corso della Riunione sul tema del Riordino delle Province, svoltasi ieri mattina presso la sala Consiliare della Provincia di Chieti, e alla quale hanno partecipato Parlamentari, Assessori e Consiglieri Regionali, Assessori e Consiglieri Provinciali, Sindaci e Rappresentanti del Cal, ribadendo la difesa della Provincia di Chieti e l’idea di un Abruzzo a tre Province: L’Aquila, Chieti, Pescara/Teramo, ha dichiarato quanto segue:
Credo sia chiaro ad ognuno di noi che il risultato ultimo espresso dal Cal non dia al Consiglio Regionale né una indicazione forte politicamente né un chiaro parere sotto il profilo riorganizzativo. Otto voti (su venti) favorevoli alla fusione della Provincia di Chieti con Pescara non possono decidere, infatti, quale debba essere l’assetto futuro dell’Abruzzo.Ancora una volta credo vada ricordato che ciò che bisogna portare avanti, oggi, è la difesa della provincia tutta e non della sola città di Chieti: se riducessimo tutto al “problema capoluogo” saremmo perdenti fin dall’inizio e quale Sindaco della mia città non intendo perdere una battaglia storica per la difesa di tutto il nostro territorio.
Purtroppo ciò che continua ad emergere è l’attardarsi su considerazioni non corrette, infatti, se la legge stabilisce il riordino delle Province, la stessa pone anche come requisiti i parametri di estensione del territorio e della popolazione, requisiti che nel quadro normativo sono posseduti ampiamente dalla provincia di Chieti e che devono essere il primo punto dal quale partire in Consiglio regionale, insieme alle ragioni storiche di questo territorio.Chiedo dunque ai consiglieri regionali di riflettere sulla proposta, già fatta al Cal, della permanenza della provincia di Chieti senza alcun accorpamento: la Regione Abruzzo può avere un equilibrio se riusciamo a dare vita a tre province, L’Aquila, Chieti, Pescara/Teramo.Non penalizziamo nessuno in nome della demonizzazione degli uffici pubblici. Se il governo avesse avuto vero coraggio riformatore avrebbe abolito tutte le province invece di pensare di ridurle rimandando agli Enti Locali il compito.Tre province – ha concluso il Sindaco – possono esistere sia sotto il profilo giuridico, sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo di un “nuovo Abruzzo” che la Regione dovrà ridisegnare strategicamente.