Riceviamo e pubblichiamo la nota del capogruppo Forza Italia (Regione Abruzzo) Lorenzo Sospiri per vicenda Soget
PESCARA – “In riferimento alla vicenda Soget, senza entrare nel merito delle indagini, continuo a pormi una domanda che sinora non è riuscita a trovare risposta: quali sono i nomi degli altri 843 politici che avrebbero ricevuto cartelle Soget non pagate e non riscosse, generando il debito nelle casse del Comune di Pescara? Una domanda che mi sembra legittima visto che sino a oggi, e da mesi ormai, continua a farsi solo il mio nome che, al contrario, le mie cartelle, inerenti crediti per multe risalenti anche a dieci anni fa, e di cui sono venuto a conoscenza solo nel 2014, le ho saldate tutte, sino all’ultimo centesimo, con l’aggiunta di more e interessi, così com’era giusto che fosse. Altrettanto giusto e opportuno ritengo, allora, che vengano resi pubblici i nomi di coloro che, al contrario, quei debiti non li hanno saldati”. A dirlo è il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento alle nuove notizie inerenti il ‘caso’ Soget.
“Di nuovo oggi vedo che il mio nome continua a essere accostato all’inchiesta nella quale apprendo a mezzo stampa di essere indagato – ha proseguito il Capogruppo Sospiri -. Un accostamento che mi lascia perplesso visto che personalmente ho pagato per intero la somma richiesta, come ho potuto e posso dimostrare esibendo i relativi documenti, tra l’altro più volte pubblicati. Inizialmente avevo chiesto di rateizzare, pagando le rate a scomputo dell’intera somma: ora, se non vi fosse una rateizzazione, che è una prerogativa di legge, perché avrei pagato delle rate? E parliamo di una rateizzazione richiesta a fronte di una somma sicuramente di importo non indifferente, una rateizzazione, ancora, chiesta come avrebbe fatto qualunque cittadino di fronte a tale onere, un normale cittadino che vive del proprio lavoro. In ogni caso ormai da molto tempo ho saldato l’intero importo, con annessi more e interessi, perché il mio debito non era ‘inesigibile’, ma tutt’altro: doveva essere riscosso e lo è stato. Ciononostante si continua a fare il mio nome, ma tra le indiscrezioni che emergono, come stralci degli interrogatori, non escono fuori i nomi di coloro che invece veramente non hanno pagato il proprio debito, generando, sì in quel caso, il debito per crediti inesigibili del Comune di Pescara. Inevitabile che mi interroghi sul perché di tale circostanza e che torni a chiedere con forza quei nomi”.