Il Capogruppo Pdl Foschi replica alle Associazioni ambientaliste e difende la duna che ripristinerebbe la continuità tra spiaggia e pineta
PESCARA – Non si è fatta attendere la replica alla conferenza stampa di ieri delle Associazioni ambientaliste sul progetto di riqualificazione del litorale sud.Pronto ad intervenire a difesa di tale intervento è stato il capogruppo del Pdl Armando Foschi precisando che si andrà a realizzare non una collina, ma una duna ,che non supererà i 5 metri d’altezza, e soprattutto non nasconderà la visuale del mare, né della pineta. Per Foschi le Associazioni dimostrano di non conoscere affatto le carte e i progetti o di non averli neanche letti.
Ha sottolineato Foschi:
purtroppo il ‘fare’ della maggioranza di governo continua a scontrarsi con il ‘partito del non fare’ che ha trovato una troppo facile sponda con quelle associazioni ambientaliste che purtroppo, ignorando il taglio dei tigli sulla riviera di Francavilla al Mare, come pure la rimozione delle magnolie da piazza Salotto, continuano a dare un colore politico alla tutela dell’ambiente . Nel caso specifico duole dover constatare che, ad eccezione del Wwf, nessuna delle altre Associazioni ambientaliste tanto attive nei confronti del governo di centro-destra si siano preoccupate di conoscere il progetto, magari confrontandosi anche con chi quell’intervento lo ha redatto. In caso contrario oggi quelle associazioni saprebbero che nel progetto non ci sono due colline, ma c’è una duna, che mira a ricostruire l’antica continuità tra la spiaggia e la pineta, continuità spezzata negli anni dalla cementificazione, tra case e strade. E quelle associazioni avrebbero verificato che l’unica duna prevista, non una galleria, né un traforo, non supererà i 5 metri di altezza, dunque non si comprende dove continuino a leggere di ‘colline alte 8 metri’. Non solo: basta vedere planimetrie e cartografie per verificare che quella duna non coprirà la visuale del mare, né, viceversa, la visuale della pineta dal mare, dunque non si saranno terrazze, né mura di cemento, né riporti di terra, e soprattutto rispediamo al mittente le accuse di illegittimità. Non basta: il progetto approvato rispetta in ogni sua parte la legge regionale sulla Riserva naturale dannunziana approvata da centro-destra e centro-sinistra alla Regione Abruzzo. Piuttosto da quelle Associazioni ambientaliste ci saremmo attesi una maggiore partecipazione e presenza quando a Pescara si è autorizzata una colata di cemento per i piloni del ponte del mare sulla spiaggia, nel silenzio assordante di tutti gli ambientalisti, o mentre, nell’indifferenza degli stessi ambientalisti, si ergevano due torri che hanno coperto per sempre la visuale dei nostri monti, o ancora venivano rimosse le storiche magnolie di piazza Salotto. Ma purtroppo ancora una volta assistiamo all’ambientalismo a corrente alternata.