PESCARA – Il “Comitato Bussiciriguarda”, Italia Nostra – Marevivo –Mila Donnambiente – Ecoistituto Abruzzo, rende noto di aver inoltrato alla Commissione Europea un esposto – stilato dall’Avv. Veronica Dini – per Violazione della Direttiva Discariche, in relazione all’abbandono sostanziale dei veleni di Tre Monti a Bussi e richiama l’attenzione del Ministro all’Ambiente Orlando, oggi a Cepagatti per un Convegno sul fiume Pescara,sul grave problema degli effetti dell’inquinamento chimico determinato dalla mancata bonifica di tale sito.Si legge nella nota del comitato:
Discarica per la quale, da circa 7 anni, non siamo ancora riusciti ad ottenere la Messa in Sicurezza Effettiva, come passo obbligatorio e necessario per la successiva bonifica.
E questo a fronte di leggi del “nostro” Stato che lo impongono e a fronte di innumerevoli richieste ed esposti verso il Commissario alla Protezione Civile che, pur con poteri speciali, continua a non operare nel merito e a non rispettare le norme. Ancora oggi l’intera popolazione della nostra vallata, l’area più densamente popolata di tutto l’Abruzzo, è costretta a subire, come se niente fosse, le conseguenze di un inquinamento chimico da sostanze tra le più terribili fra quelle dall’uomo sintetizzate.Il nostro esposto si è ispirato all’analoga vicenda dell’Acna di Cengio.É stato inoltrato con sofferenza, perché consapevoli che, alla fin fine, saremo sempre noi cittadini a pagare le pesantissime sanzioni che l’Europa potrà infliggere.Riteniamo però che il Ministro Orlando possa e, ci auguriamo, voglia cambiare passo e provare ad evitare le sanzioni europee, rientrando nel rispetto delle leggi e della salute delle popolazioni.Da cittadini consapevoli sappiamo che – collettivamente – abbiamo dinanzi una sfida enorme, quella di riconsegnare ai ragazzi di oggi e di domani una vallata risanata e un paese, come quello di Bussi, che tutti amiamo e per il quale reinventare il futuro. É una sfida enorme, di cui siamo tutti responsabili, e che ha bisogno di cuori, menti e risorse nobili e disinteressatamente generose, e anche di tanta creatività. Ma ha anche bisogno di uno Stato che sostenga, con coerenza, il bene comune, verso il quale vanno indirizzati anche i legittimi interessi di parte.Accenniamo solo, per non rendere la nota troppo lunga, ad alcuni altri appuntamenti che potrebbero essere disastrosi per il nostro fiume , il più grande e importante dell’intera costa adriatica a sud del Po:
– il “furto” legale di acqua dal suo corso, se passasse, nella Legge Regionale di Tutela delle Acque, che il “minimo deflusso vitale” della Pescara potrà essere di 5-6 mc al secondo! Sotto i ponti della nostra città, ne vediamo oggi scorrere oltre 50 mc al secondo! Corrisponderebbe, quantitativamente, all’operazione, all’ultimo momento sventata, di “trasferimento delle acque in Puglia”!
– completamento e messa in funzione delle centraline idro-elettriche private ex Sidital, a ridosso della foce. Approvate senza VIA dalla Regione Abruzzo, hanno costituito – a nostro parere – ieri la causa determinante dell’interramento super veloce del Porto di Pescara , e costituiranno domani, se operative, la complicazione più grave per la sua operatività (oltre a impedire la navigabilità del fiume, una delle risposte ecologiche per la nostra mobilità territoriale).