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Il Comune di Pescara sacrifica le luminarie natalizie

da Redazione

Il Comune coprirà solo i costi  degli allacci elettrici e la fornitura di energia per tutto il periodo delle feste ai commercianti che autofinanzieranno le luci natalizie lungo la propria strada

PESCARA –  In momenti come questi in cui il vento della crisi economica continua a soffiare forte e a penalizzare  pesantemente tanti italiani  l’imperativo categorico è  razionalizzare al massimo le spese evitando quelle inutili  sia all’interno delle famiglie che nelle Istituzioni.In questa ottica  per  il Natale 2012 il Comune di Pescara non installerà le luminarie in città, ma garantirà il pagamento della fornitura dell’energia elettrica a quegli operatori economici che, riuniti in Associazioni o Consorzi di Via, sceglieranno di autofinanziarsi le tradizionali luci natalizie lungo la propria strada. Per ora hanno già effettuato tale scelta i commercianti di via Roma, via Trento, via Piave, via Cesare Battisti, via Venezia e un tratto di via Firenze. Ma già nelle prossime ore si svolgeranno nuovi incontri per verificare l’interesse di altre attività in tal senso. L’assessore al Commercio del Comune di Pescara, Gianni Santilli che ieri  pomeriggio ha chiuso un nuovo incontro con le Associazioni di categoria e alcuni Consorzi di Via, per discutere del ‘caso’ luminarie, ha spiegato:

purtroppo la scelta è stata dettata dalla necessità e dall’obbligo di sobrietà imposti dai tempi difficili che stiamo vivendo, con i tagli operati dal Governo centrale che ha obbligato le amministrazioni locali a fare delle scelte rigorose nella gestione delle proprie risorse economiche: l’amministrazione comunale ha scelto di garantire l’Imu più bassa d’Italia sulle prime abitazioni, con una serie di agevolazioni sugli altri immobili, e ha scelto di confermare tutti gli investimenti previsti sul sociale per una politica a favore delle famiglie e dei ceti meno abbienti affinchè sia un vero Natale per tutti, alla riscoperta di quelli che devono essere i valori autentici della famiglia, della comunità e della solidarietà. Forse le nostre strade sembreranno meno ‘festaiole’ del solito, ma al tempo stesso riscopriremo il senso più autentico della festa. Quest’anno abbiamo deciso un ‘ritorno all’antico’, ai tempi della giunta Pace, quando erano i commerciantiche, in maniera autonoma, sceglievano e installavano le luminarie, mentre il Comune copriva i costi degli allacci elettrici e la fornitura di energia per tutto il periodo delle feste. Tale decisione nasce dalla necessità per l’amministrazione comunale di fare i conti con una coperta sempre più corta a causa dei tagli operati dal Governo che ci obbliga a fare professione di sobrietà tagliando ciò che in qualche modo può rientrare nella sfera del ‘non immediatamente necessario’. Sicuramente siamo consapevoli che una strada ben illuminata per Natale acquista un motivo in più di attrattiva per l’utenza, ma i temi della Spending Review e quell’imposta chiamata Imu che è piombata come una mannaia sulle case di tutti i pescaresi ci hanno imposto scelte e riflessioni: abbiamo preferito garantire a tutte le famiglie l’Imu più bassa d’Italia, rinunciando a introiti certi e cospicui, piuttosto che spendere per festoni e luci, e abbiamo preferito confermare tutti gli investimenti previsti sul sociale a vantaggio di chi non sta vivendo momenti felici o sereni. Tuttavia l’amministrazione ha anche deciso di non azzerare completamente il fondo e infatti garantiremo la fornitura di energia elettrica a tutte le attività che, riunite in Consorzio, decideranno comunque di autofinanziarsi l’installazione delle luminarie e sinora hanno già aderito gli operatori di via Roma, via Piave, via Trento, via Cesare Battisti, nel tratto compreso tra corso Umberto e via Mazzini, via Venezia, un tratto di via Firenze, mentre i commercianti di via Nicola Fabrizi stanno ancora decidendo. Infine sarà il Comune a installare in piazza Salotto il tradizionale abete illuminato. Il Natale 2012 dovrà dunque essere caratterizzato dalla collaborazione istituzionale e dalla solidarietà verso chi suo malgrado dovrà vivere in maniera diversa le prossime feste.

Del resto un invito a razionalizzare le  risorse e ad  evitare spese inutili era venuto anche dal signor Claudio Ferrante ,presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate che   in una nota afferma:
Il Natale si può, come dovrebbe essere, festeggiare con sobrietà. Possiamo celebrare, ricordare il Natale anche senza le sfarzose luminarie, magari con addobbi semplici e modesti allestimenti.Le luminarie hanno un costo per l’installazione e per il consumo dell’energia elettrica. L’anno scorso, per fare un esempio, la città di Pescara ha speso 121.000 €. Moltiplichiamo proporzionalmente questa spesa per ciascuno dei 305 comuni in Abruzzo e ci rendiamo conto come sia altissima la cifra che i cittadini abruzzesi sono costretti a pagare.
Il risparmio delle luci di Natale potrebbe essere impiegato per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per finanziare progetti che riguardano le politiche sociali, per l’integrazione scolastica dei bimbi con disabilità o per sostenere famiglie meno abbienti.
Forse recupereremmo anche il vero significato del Natale, simbolo di pace, di solidarietà e di fratellanza, valori che la società degli egoismi e dei consumi ha quasi cancellato.Questo è un appello che la nostra associazione rivolge ai 305 comuni abruzzesi, anche se ci auspichiamo che parta da Montesilvano. Città che in questi ultimi anni, grazie alla classe politica sia di destra che di sinistra, ha dimostrato di affrontare con serietà e concretezza la questione delle barriere culturali e architettoniche. Per questo facciamo un appello a tutto il consiglio comunale e a tutti i partiti politici.Se poi, proprio non si riesce a fare altrimenti, si potrebbe emulare l’esempio di comuni come quello di Agrigento dove le “luminarie” sono state pagate interamente da sindaco e assessori, senza incidere sul bilancio delle finanze pubbliche. Anche questa è una scelta politica.
Oggi è la giornata internazionale delle persone con disabilità. Sarebbe una risposta da parte delle istutuzioni per cominciare ad abbattere concretamente gli ostacoli sociali e materiali che minano la qualità della vita delle persone con disabilità

 

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