Il consigliere Sabatini interviene sul “caso” villino Di Fulvio

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Non manca nell’intervento la vis polemica contro il consigliere Pd Del Vecchio

PESCARA – Il  consigliere comunale Antonio Sabatini (Pdl) che ha seguito la vicenda del villino Di Fulvio e dei suoi residenti ‘a sorpresa’,ha detto che il Partito Democratico continua a cincischiare sul ‘caso’ del villino Di Fulvio sperando di riuscire a nascondere i propri errori e pasticci, ma così facendo continua solo ad aggravare la posizione amministrativa dell’ex governo cittadino di centro-sinistra.

L’ex amministrazione aveva solo la custodia dell’immobile di via Del Santuario, in altre parole avrebbe solo potuto effettuarne la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria e nulla più. L’ex amministrazione ha sbagliato,secondo Sabatini, nella conduzione dell’immobile perché non avrebbe potuto  ospitarvi associazioni. L’attuale giunta sta solo ripristinando il rispetto delle regole e la legittimità di una situazione molto pasticciata, restituendo tra l’altro la struttura al suo legittimo proprietario, ossia al Centro di Studio e Formazione San Giorgio Piccola Cooperativa sociale, come stabilito dalla Procura che lo scorso 21 luglio ha chiuso la vicenda giudiziaria legata alla prematura scomparsa di Giovanni Di Fulvio.

Ha commentato ancora Sabatini:

i quotidiani interventi del consigliere Del Vecchio sulla vicenda si stanno rivelando un boomerang per la passata amministrazione comunale: ieri ha difeso la presenza ‘abusiva’ di un utente che addirittura ha usato il villino per dormirci, come residenza estiva, addebitando le spese delle proprie utenze, al Comune, ossia ai pescaresi ; oggi lo stesso Del Vecchio ha elencato le presunte doti di un Osservatorio per lo sviluppo economico senza produrre atti concreti.

La realtà è ben diversa, come emerge dalla lettura delle carte: il villino di via del Santuario era originariamente di proprietà della Cooperativa San Giorgio, di cui Di Fulvio è stato co-fondatore. L’immobile è stato posto sotto sequestro in seguito alla morte dello stesso Di Fulvio con l’apertura di un procedimento penale contro i suoi soci; inizialmente la Procura aveva nominato la madre del giovane quale custode del fabbricato; nel 2004 la madre, per ragioni sconosciute, ha deciso di trasferire la custodia all’amministrazione comunale di Pescara, ma l’ordinanza di custodia, di fatto, dava al sindaco pro-tempore solo la gestione dell’immobile per la manutenzione ordinaria e straordinaria che la madre non riusciva a seguire, nulla più.

Se poi l’ex sindaco pro-tempore ha ben pensato di utilizzare l’immobile per sistemarvi questa o quella associazione, tra l’altro anche una Pro-Loco presieduta da esponenti del Pd, in realtà non ha ottemperato a quanto previsto nell’ordinanza di custodia, quindi ha commesso un errore amministrativo. Né poteva l’eventuale volontà della madre, se corrispondente al vero quanto riportato nelle delibere di giunta in merito alla destinazione sociale dell’immobile, superare o bypassare la legge.

Il villino, nel periodo della custodia, non poteva essere assegnato ad altre associazioni od Organismi. Il Pd lo sa e oggi, attraverso il consigliere Del Vecchio, cerca di arrampicarsi sugli specchi e di usare l’arma dell’insulto sperando di distogliere l’attenzione dai propri errori e illegittimità. Piuttosto  oggi è scattato il dissequestro dell’immobile e la sua restituzione al proprietario, ossia alla Cooperativa sociale San Giorgio che sicuramente ne farà un utilizzo sociale essendo una scuola di formazione ed educazione rivolta ai giovani, quella scuola che lo stesso Di Fulvio aveva contribuito a realizzare.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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