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Il Consiglio Regionale dell’Abruzzo boccia la doppia preferenza di genere

da Redazione

La Consigliera di Parità Regionale  Letizia Marinelli critica tale  bocciatura

PESCARA – Dopo i lavori del Consiglio Regionale dell’Abruzzo di martedì, la Consigliera di Parità Regionale prof.ssa Letizia Marinelli interviene sulla bocciatura in aula, con voto segreto, degli emendamenti presentati sulla riforma della legge elettorale dell’Abruzzo circa la doppia preferenza di genere. “Leggo le dichiarazioni del giorno dopo e mi rattrista constatare che l’unica novità riguarda la composizione delle liste circoscrizionali, in cui nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento. Respinto, con 28 no, 8 si ed una scheda nulla, di conseguenza, l’emendamento che prevedeva l’introduzione della doppia preferenza di genere (una per i candidati di sesso maschile, l’altra per le candidate donne), che ha portato le Consigliere Alessandra Petri (PdL), Marinella Sclocco (PD) e Nicoletta Verì (Gruppo Misto) ad abbandonare l’aula in segno di protesta. Mi spiace, ma ritengo che non potrà mai essere approvata una vera riforma del sistema elettorale, sia Nazionale che Regionale, senza un forte rinnovamento che parta dallo Statuto dei Partiti. Senza che gli strumenti della rappresentanza operino un profondo rinnovamento interno, garantendo alle donne la possibilità vera di essere parte delle scelte politiche, non si arriverà mai in nessuna assemblea a far si che le proposte si traducano in vero cambiamento. Inutile vantare primogeniture, i fatti dimostrano come la facciata sia e resti distante dalla sostanza. Ritengo sia importante sottolineare come l’Unione Europea con la risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2012 sulla parità tra donne e uomini nell’Unione europea – 2011, insiste sulla necessità che gli Stati membri adottino misure, in particolare per via legislativa, che stabiliscano obiettivi vincolanti per garantire la presenza paritaria di donne e uomini nei posti di responsabilità delle imprese, dell’amministrazione pubblica e degli organi politici”.

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