Buona pratica e innovazioni cliniche in psiconcologia: professionalità a confronto
CHIETI – Venerdì 4 e sabato 5 ottobre, presso l’Auditorium del Rettorato nel Campus di Chieti, si terrà il Convegno nato dalla collaborazione fra la Società italiana di psico-ontologia (SIPO Regione Abruzzo), e la Cattedra di psicologia clinica Ud’A, diretta dal Prof. Mario Fulcheri. Tema centrale delle due giornate di studio sarà la “Buona pratica e delle innovazioni cliniche in psiconcologia: professionalità a confronto”. Tema sul quale è attualmente in corso un dibattito all’interno della SIPO nazionale, vista la mancanza di un assetto giuridico che definisca professionalmente questa figura e vista la sempre crescente richiesta di sostegno psicologico tra i pazienti oncologici.
“Obiettivo prioritario della SIPO Regione Abruzzo durante il suo mandato quadriennale è quello di promuovere, in sinergia con la Regione, l’inserimento della figura dello psiconcologo nell’équipe multidisciplinare dell’Oncologia Medica”. Questo è quanto si legge nella nota dell’Associazione.
Dato che la figura dello psiconcologo è ancora in via di definizione , attualmente in Italia svolgono questa funzione professionisti formati nel settore con corsi di perfezionamento e master dedicati in assenza di un assetto giuridico che definisca questa figura. Crescente è la domanda di sostegno psicologico dell’utenza che resta in parte disattesa vista la sproporzione esistente tra il numero di pazienti oncologici e quello degli operatori dedicati al settore.Negli ultimi decenni si parla sempre più dell’umanizzazione delle cure, termine spesso abusato e banalizzato, tradotto in un atteggiamento benevolo, studiato e raramente sentito, messo in atto dal personale sanitario verso i pazienti facendo ricorso alle capacità personali.Il confronto tra le diverse professionalità risulta sterile se non è adeguatamente supportato dalla formazione professionale di base che porta all’acquisizione delle competenze accompagnata da una continua supervisione.
Le finalità del convegno sono:
– informare e aggiornare i partecipanti circa i protocolli e le più aggiornate linee guida esistenti in psiconcologia;
– trasmettere conoscenze interdisciplinari e transdisciplinari volte a delineare le competenze proprie di ogni professionalità nell’ottica di un’integrazione dei saperi;
– sensibilizzare i luoghi deputati alla cultura alla formazione specifica degli operatori;
– incrementare l’attenzione e la sensibilizzazione da parte di tutte le figure significative in ambito socio-culturale-sanitario (sia istituzionale che individuale) sulla necessità della formazione specifica degli operatori in ambito psiconcologico.