Il 29 giugno alla Fondazione La Rocca l’incontro organizzato dalla Fondazione Aria, come anteprima della rassegna Stills of Peace and Everyday Life
PESCARA – L’incontro con Antonia Arslan che si terrà a Pescara il 29 giugno alle ore 18.00, alla Fondazione La Rocca (Via Raffaele Paolucci, 71), organizzato dalla Fondazione Aria, come anteprima della rassegna Stills of Peace and Everyday Life, fa seguito ad un altro incontro che si tenne con la scrittrice nel mese di ottobre dell’anno scorso, in occasione della chiusura della stagione della cultura armena, per la presentazione dell’antologia Canti popolari armeni, curata cento anni fa dallo scrittore e traduttore abruzzese Domenico Ciampoli, e ripubblicata l’anno scorso per la Fondazione Aria dallo stesso editore, Carabba di Lanciano, con l’aggiunta di una approfondita prefazione di Antonia Arslan.
La Fondazione Aria non poteva non averla per l’anteprima dell’apertura della Rassegna del decennale di Stills of Peace, in cui, tra luglio e settembre, dieci Paesi dialogheranno in una serie innumerevole di eventi coordinati da Giovanna Dello Iacono, che si terranno ad Atri e a Pescara da luglio a settembre, sull’attualissimo tema della non violenza. In perfetta sintonia con il tema della rassegna, la Arslan presenterà il suo nuovo romanzo, Il destino di Aghavni (Ares Edizioni), in dialogo con Dante Marianacci, presidente della Fondazione Aria, e Giovanni Gazzaneo, giornalista e critico, direttore tra l’altro della bellissima rivista I luoghi dell’Infinito.
Il destino di Aghavni, un romanzo breve delicato e tragico, fa seguito ad altri fortunati libri di Antonia Arslan, Premio Comisso alla carriera nel 2022, già professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova, autrice tra l’altro nel 2004 del fortunato romanzo La masseria delle allodole (Premio Campiello), da cui i Fratelli Taviani hanno tratto nel 2007 l’omonimo film, che ha fatto il giro del mondo.
“Nel maggio del 1915, subito prima dell’inizio del genocidio degli armeni, in una Piccola Città del centro dell’Anatolia, una ragazza di 23 anni che si chiama Aghavnì, esce di casa con i suoi cari, il giovane marito e i due figli, un bambino di sei anni e una bambina di due. Nessuno li vedrà mai più. Scompaiono, semplicemente, senza lasciar traccia. Sono stati uccisi? O rapiti? Ma da chi? Nonostante le intense ricerche delle due famiglie, nessuno sembra saperne qualcosa. Poi, anche il loro ricordo sbiadisce fino a scomparire, nell’imperversare dei terribili eventi che iniziano proprio in quei giorni, alla fine di maggio 1915. Da una fotografia di questa sorellina di suo nonno, ritrovata a casa di un cugino in America, Antonia Arslan trae un racconto avventuroso di dolore e di riscatto, di morte e di rinascita, che culmina in uno strano Natale, in un misterioso presepio che diventa un riscatto dei cuori.”