Domenica 6 settembre oltre sessantamila presenze per l’evento
L’AQUILA – Domenica 6 settembre, la grande mobilitazione di tutto il jazz italiano per animare con i suoni del jazz il centro storico della città in ricostruzione e contribuire nell’opera di sensibilizzazione indirizzata ad accelerare i tempi della ricostruzione dell’Aquila. Un grandissimo successo, oltre 60.000 presenze per una giornata indimenticabile per il jazz italiano e per L’Aquila. Un pubblico festante, proveniente da tutta Italia, ha assistito agli oltre cento concerti che hanno coinvolto oltre seicento musicisti.
Fortemente voluta dal Ministro Dario Franceschini, dal Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e dal musicista e direttore artistico Paolo Fresu, e grazie al sostegno della Società Italiana degli Autori ed Editori, con il contributo di Puglia Sounds, l’iniziativa ha visto coinvolti 600 jazzisti per 100 concerti in sole 12 ore. Una giornata che passerà alla storia come il momento jazzistico più ricco e importante che abbia mai avuto il nostro Paese.
“Di fronte ad un successo talmente clamoroso, con il sindaco dell’Aquila abbiamo deciso di rendere questo appuntamento fisso: si terrà ogni anno nella prima domenica di settembre. Si è trattato del più grande evento jazz mai realizzato in Italia che ha saputo ridare agli aquilani la sensazione di una città viva e vitale”,ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini.
“Un evento, ha dichiarato il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, destinato a diventare una data storica, un inno alla rinascita e alla cultura, vera vocazione e simbolo di questa città.”
“La giornata di ieri a L’Aquila ha un alto valore concreto e simbolico per la città in ricostruzione e per il jazz italiano. Se l’attesa per questo evento é stata grande, la risposta del pubblico, dei musicisti e degli aquilani é risultato incredibile ed emozionante. Ancora una volta lo strumento della musica diventa un incredibile catalizzatore di energie che suggerisce incontri, pensieri e riflessioni su ciò che stiamo vivendo”.ha dichiarato Paolo Fresu.
Sui 18 palchi, disseminati lungo un percorso a stretto contatto con i cantieri della ricostruzione e attraverso la suggestiva e drammatica vicinanza con i luoghi, i palazzi ed i monumenti che lentamente stanno iniziando a rivivere,si sono succeduti oltre seicento musicisti,Paolo Fresu col suo storico quintettoEnrico Rava, Doctor 3 con Gino Paoli, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, Antonello Salis, Gianni Coscia, Gianluigi Trovesi, Maria Pia De Vito, Gianluca Petrella, Roberto Gatto, Rosario Giuliani, Rita Marcotulli, Stefano Battaglia, Paolo Damiani, Javier Girotto con gli Aires Tango, Pietro Tonolo, Tiziana Ghiglioni, Dado Moroni, Ada Montellanico, l’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi, Francesco Cafiso, ma anche i giovani talenti come Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni e la travolgente energia dei Funk Off.
La partecipazione massiccia dei musicisti e di tutti gli operatori del settore ha confermato quanto oggi il jazz italiano sia sempre più vivo e dinamico. Lo è sia nelle sue espressioni artistiche sia nella fitta rete di realtà che lo rappresentano su tutto il territorio nazionale, realtà che da qualche anno dialogano tese alla costruzione di un progetto comune con l’obiettivo di dare voce ad una musica oggi profondamente radicata nel nostro paese.
Il coordinamento di questo grande evento è stato realizzato dall’Associazione I-Jazz (che raccoglie i principali festival e progetti di jazz italiani), unitamente all?Associazione Musicisti Italiani di Jazz (Midj) e alla Casa del Jazz di Roma.
Uno speciale sul “Jazz italiano per L’Aquila” andrà in onda il 26 settembre in prima serata su Rai5.