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Il Movimento 5 Stelle sul PP2

da Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Movimento 5 Stelle: il PP2 nelle mani dei costruttori

PESCARA – Mentre Comune e Genio civile non concludono l’iter del PP2, la Pescara porto sorride per la norma statale che sblocca il progetto sul lungomare sud per la costruzione di palazzi in deroga al PRG.

Probabilmente il destino del PP2, il piano urbanistico della zona portuale di Pescara, sarà quello di essere sommerso. Non dall’acqua del fiume, come teme il Genio Civile, che ha espresso un parere contrario all’approvazione dello strumento urbanistico che dovrebbe rilanciare l’economia pescarese, partendo dalla riqualificazione delle aree portuali, ma da centinaia di migliaia di metricubi di cemento che inonderanno le aree circostanti il porto turistico ed il porto canale.

Il comma 271 alla legge di stabilità finanziaria 2015 su cui il Governo Renzi chiese la fiducia al Parlamento, rischia di diventare, per la città di Pescara, come un’alluvione che abbatterà gli argini posti dal Piano Regolatore alla speculazione edilizia sulle aree più pregiate della città e sulle quali i “big del mattone” hanno messo le mani da anni.

La norma statale che ha interpretato in maniera estensiva quanto previsto dal cosiddetto “decreto sviluppo”, permetterà infatti il rilascio dei permessi di costruire in deroga alle previsioni del piano regolatore scavalcando così le attuali regolamentazioni su quell’area che permettono la costruzione dei palazzi in riva al mare solo a fronte della realizzazione e cessione al Comune delle aree da destinare a spazi pubblici, come parchi, parcheggi e strutture sociali.

“Con il comma 271” afferma la consigliera pentastellata Erika Alessandrini, “il piano regolatore non servirà più a nulla ed a giovarne per primo sarà il progetto promosso dalla società “Pescara porto” che solo il TAR Pescara è riuscito a bloccare, sostenendo che la realizzazione di negozi, hotel ed uffici sul lungomare Cristoforo Colombo è possibile solo dopo che il Comune avrà approvato il PP2, pianificando tutta l’area, quella di proprietà di Pescara Porto, l’ex Cofa e tutti i terreni in cui sorgevano i fabbricati industriali ed i magazzini a margine del porto canale.”

Solitamente i conti non si fanno mai senza l’oste, ma questa volta l’oste è stato molto generoso ed i metricubi di cemento saranno concessi senza oneri ulteriori per i costruttori, che avranno la possibilità di ubriacarsi senza pagare il conto, mentre la città aspetta ancora che l’attuazione del PP2 porti con sé qualità urbana ed occasione di sviluppo economico per tutti.

“Vorremmo capire ora cosa farà il Partito Democratico che nel passato si era opposto al decreto sviluppo in Regione”, aggiunge la Alessandrini, “tutelerà gli interessi della città fermando questa ulteriore speculazione edilizia o se ne laverà le mani come Ponzio Pilato? L’Amministrazione comunale ha intenzione di portare a termine l’iter del PP2 o vuole lasciare la pianificazione di quelle aree solo nelle mani dei privati?”

In attesa di risolvere le questioni poste dal Genio Civile che, per precauzione, ha bloccato l’iter di approvazione del piano fino a quando non verrà escluso, con ulteriori studi, che il rischio di alluvione del fiume Pescara non sussiste, chiediamo all’Amministrazione Comunale di dare un indirizzo chiaro ed univoco sul destino della zona portuale. Fino ad ora è stato palese che l’unica preoccupazione del Sindaco Marco Alessandrini sul PP2 fosse quella di assecondare le smanie del presidente D’Alfonso di abbattere l’ex Cofa.

E’ giunto il momento per colui che tiene stretto a sé la delega all’urbanistica, di chiarire se saranno i privati a decidere il futuro della zona portuale o se il Comune di Pescara ha ancora un ruolo e delle idee nella pianificazione della città.

Il Movimento 5 Stelle presenterà un ordine del giorno al prossimo Consiglio comunale, in cui si chiederà che tutte le pratiche di decreto sviluppo siano approvate, come previsto dal testo unico per l’edilizia, dal Consiglio Comunale, che ne valuterà l’interesse pubblico, non come accaduto per la Pescara porto, che fu autorizzata dal solo dirigente del Settore Edilizia Privata.

Riportiamo il PP2 nelle mani della città e dei cittadini.

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