Secondo Foschi e D’Incecco un ennesimo “caso” ereditato dato che non è ben chiaro chi ne debba effettuare la manutenzione ordinaria
PESCARA – Il consueto gioco dello scaricabarile riguarda questa volta la manutenzione di un parco della nostra città che versa in precarie condizioni , tanto che per dirimere la matassa di chi sia la competenza il caso è’ finito sul tavolo dell’Avvocatura del Comune di Pescara.Il parco in via Falcone e Borsellino è stato realizzato dalla società Adrom ed è poi stato ceduto al Comune nell’ambito di un programma complesso. Secondo gli accordi la società si era assunta l’onere della gestione della manutenzione ordinaria dell’area per dieci anni a partire dal collaudo e dall’apertura del parco stesso, avvenuti due anni fa. Ma tale accordo non sarebbe mai stato rispettato, tanto che oggi l’area stessa versa in precarie condizioni, con erba alta e carenza di pulizia.
La ditta, interpellata dal Comune, ha affermato di aver ceduto la competenza alla palazzina antistante il Parco, Supercondominio, che a sua volta avrebbe ceduto la competenza a un amministratore.A questo punto saranno i legali del Comune che dovranno adoperarsi affinché sia garantito il rispetto degli accordi nei confronti dell’amministrazione municipale e soprattutto della città.Il problema del parco di via Tirino, realizzato alle spalle del nuovo Tribunale, è stato sollevato dal consigliere del Pdl Vincenzo D’Incecco.
Il Presidente della Commissione consiliare Lavori Pubblici Armando Foschi e D’Incecco stesso in riferimento al ‘caso’, hanno spiegato:
la struttura rientrava nell’ambito di un programma complesso e la costruzione del Parco in via Falcone e Borsellino rappresentava la quota di cessione di aree al pubblico. L’impresa realizzatrice, la Adrom, aveva l’obbligo di provvedere alla manutenzione ordinaria dell’area verde per dieci anni a partire dal collaudo, datato 2008.
Tuttavia l’impresa, in maniera autonoma, avrebbe ceduto con atto notarile la manutenzione del parco stesso ai residenti della nuova palazzina situata proprio di fronte alla superficie verde, ossia a Supercondominio e al suo amministratore. La sostanza è che da due anni nessuno provvede alla manutenzione del parco, che di conseguenza è inaccessibile: l’impianto di irrigazione funziona, ma non c’è l’energia elettrica e la convenzione stipulata a suo tempo tra la passata amministrazione comunale di centro-sinistra e la Adrom non chiarisce chi deve fornire l’energia elettrica e nell’attesa la Adrom avrebbe chiuso la fornitura di elettricità, lasciando senza irrigazione l’area che versa in evidenti condizioni di abbandono.
All’apertura e chiusura del parco provvede da circa due mesi il Comune, che si occupa anche della manutenzione dei giochi all’interno. Ma a questo punto sarà necessario l’intervento dell’Avvocatura comunale per dirimere la diatriba tra Comune e Adrom per individuare le competenze circa la gestione ordinaria della superficie, l’ennesimo giardino ereditato dal passato governo cittadino che si è trasformato in un pasticcio e che ora dovremo risolvere.