Bufera di neve e temperature siberiane potrebbero condizionare non poco la gara contro la Reggina, che, per questo motivo, potrebbe anche essere rimandata.
PESCARA – Neve e gelo permettendo, domani la neocapolista Pescara affronterà la Reggina. Sono cambiate molte cose, rispetto alla sfida di un girone fa. Allora, i calabresi, guidati da Breda, sfruttarono la velocità di Missiroli, Campagnacci e Ceravolo, per schiantare gli abruzzesi. La Reggina che si presenta all’Adriatico è però molto diversa da quella che sfidò il Pescara il 17 settembre scorso.
REGGINA: NUOVO ALLENATORI, NUOVI GIOCATORI – Anzitutto è cambiato l’allenatore. Esonerato Breda, è stato chiamato Gregucci. Breda ha pagato una serie negativa di una sola vittoria in 9 gare (dal 1 novembre al 6 gennaio. Unica vittoria contro la Nocerina il 13 novembre). Gregucci, reduce dalle non esaltanti esperienze di Atalanta e Sassuolo (chiuse con altrettanti esoneri) ci ha messo quattro gare per ottenere i primi tre punti. La vittoria di sabato contro il Gubbio è dunque stata la prima della Reggina, dopo quasi tre mesi.
Oltre alla guida tecnica, sono cambiati anche molti giocatori. Anzitutto, è stato venduto Missiroli al Sassuolo, l’uomo cioè di maggior estro della squadra, autore di sette reti in questo campionato con la maglia amaranto. Sono stati poi ingaggiati 6 nuovi calciatori: i portieri Zandrini e Belardi, i difensori Freddi e Angella e i centrocampisti Melara e Armellini. Questi ultimi due, al momento non partono titolari. In campo, quindi, ci saranno novità sostanziali, specie nel pacchetto arretrato, dove della retroguardia che affrontò il Pescara, è rimasto solo Emerson.
In porta ci sarà Zandrini, prelevato dal Foligno in uno scambio con Kovacsik. In difesa si è scelto di aggiungere centimetri, con l’ingaggio di Freddi dal Grosseto, e qualità, grazie all’innesto di Angella, prelevato dall’Udinese, via Siena. A centrocampo, la partenza di Missiroli, ha ridato spazio a Nicola Viola, gioiellino che già l’anno scorso si era fatto apprezzare con 5 reti in 32 presenze in granata. Altra novità sostanziale in mezzo al campo è il rilancio di Barillà, al posto di De Rose, e la definitiva consacrazione di Ragusa in vece di Colombo.
TEMIBILI SULLA DESTRA – Premesso che la neve e il campo ghiacciato potrebbero cambiare gli equilibri in campo, favorendo uno “spettacolo” di basso profilo, come mai si è visto all’Adriatico quest’anno, la partita dovrebbe giocarsi prevalentemente sull’asse destro dei calabresi, dove, il duo Castiglia-Campagnacci, può fare molto male. I due non sono solo veloci (caratteristica che, con un campo pesante non potrà essere sfruttata adeguatamente), ma sono anche dotati di buona tecnica (arma che, con un pallone non facilmente controllabile, potrebbe creare non pochi problemi alla difesa biancazzurra).
Altro giocatore da tenere d’occhio è come detto, Viola, che, inserendosi tra le linee, potrebbe essere la carta decisiva per far pendere l’ago della bilancia a vantaggio degli amaranto. Non attraversa invece un buon momento, Bonazzoli, molto in ombra in questa stagione, causa anche infortuni vari, anche se il suo fisico, potrebbe creare comunque dei grattacapi a Anania e compagni.
Tra le fila del Pescara, questa non sembra proprio la partita adatta a Verratti, perché il campo potrebbe creare non pochi problemi ad un giocatore “leggero” come il numero 10 biancazzurro, e, anche se sembra eretico dirlo, neanche quella di Immobile. Il capocannoniere del torneo, che non è certo un corazziere, avrà molte difficoltà a muoversi su un terreno come quello che si immagina, avrà l’Adriatico. Per questo, forse sarebbe più saggio puntare su Togni e Maniero.
Il brasiliano, oltre che più fisico di Verratti, ha dalla sua un’altra caratteristica che potrebbe rivelarsi decisiva: sa calciare le punizioni. In una partita, che non si prospetta spettacolare e che potrebbe essere decisa anche da un pallone che prende uno strano giro, i tiri da fuori e i calci piazzati di Togni potrebbero rivelarsi fondamentale. Maniero, invece, più lento di Immobile, ma più forte fisicamente, sembra più adatto a fare a sportellate con i difensori calabresi e a sfruttare i possibili rimbalzi che il pallone potrebbe prendere.
Se si giocherà, e non è detto che ciò accada, il Pescara questa volta non avrà vita facile. Questa è la classica partita che in condizioni normali, si preannuncerebbe spettacolare, vista la qualità dei giocatori in campo, ma che, con neve e temperature siberiane, può essere decisa da una buona dose di fattore C. Zeman non cambierà sistema di gioco e dirà ai suoi di tentare di giocare la palla, tentando triangoli e tagli.
Il problema è, che di geometrico, in una gara simile, rischia di esserci ben poco. Sarebbe meglio, per i giocatori e per i coraggiosi che decideranno di andare allo stadio, che partite come questa fossero rimandate. Ne guadagnerebbe lo spettacolo, perché Pescara-Reggina promette un bel calcio, ma, gli Dei del Tempo, pare vogliano rovinare la festa.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]