Il disavanzo verrà spalmato in 28 anni
PESCARA – Questa mattina in Comune a Pescara sono state rese note delle importanti novità relative al piano di riequilibrio che l’Ente presenterà in Consiglio per l’approvazione.
“Ringrazio chi ha collaborato nelle persone di Guido Dezio e Bruna Samassino – ha detto il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini – ci è arrivato un documento che non è definitivo. La questione, sostanzialmente, è che abbiamo pensato di spalmare il disavanzo, che è di 41 milioni di euro, entro 28 anni. Chiediamo di spalmare in 28 anni perché nell’interpretazione della normativa è previsto che si possa fare in questo modo. È importante pensare di ripianare in 28 anni anziché in 10 perché il rateo del mutuo sarà più basso ed inciderà di meno sulle tasche dei pescaresi. Questa è una pratica in cui c’è una disciplina estensiva perché è abbastanza recente, quindi c’è bisogno di questo tipo di interpretazione. Dal Ministeri ci hanno detto che possiamo accedere al fondo di notazioni per 33 milioni di euro (il massimo ipotizzabile è 35 milioni). Con questo abbiamo dei margini operativi sui lavori di cui vogliamo fare tesoro. Noi avviamo una procedura di risanamento, la cosa che troviamo interessante è che dall’anno prossimo i pescaresi pagheranno meno tasse, questo mi sembra un ottimo avvio”.
“Il piano di riequilibrio – ha spiegato l’assessore al Bilancio del Comune di Pescara, Bruna Samassino – è stato l’estrema ratio per fare in modo che il Comune non andasse in default. È stato il frutto di un duro lavoro per fare in modo che arrivassimo al risanamento delle spese e all’efficientamento delle entrate. Abbiamo presentato una riduzione delle spese per circa 10 milioni di euro, ciò è dovuto a delle scelte da parte dell’amministrazione per fare a meno di ricorrere ad anticipi, in questo modo le entrate saranno più certe possibili ed avremo la disponibilità di più liquidità, in questo modo potremo sbloccare diverse situazioni. Con questa operazione, che è stata strategica, possiamo far ripartire il territorio e risanare la città”.
“Il Comune di Pescara è andato in predissesto – ha affermato il dirigente del Dipartimento Amministrativo, Guido Dezio – perché è previsto che ci sia questo passo prima del dissesto. Questo lo abbiamo fatto per un motivo strutturale e per una crisi di liquidità. C’è stata un’erosione monetaria e finanziaria. C’era un disequilibrio di circa 26 milioni di euro ed una giacenza di 30 milioni. Se il piano dovesse essere approvato dalla Corte dei Conti potremo avere questa disponibilità di 33 milioni dal fondo. il Comune di Pescara entro il 2016 avrà pagato tutti i debiti pregressi, abbiamo anche i soldi per coprire questi debiti. Riusciremo anche a rispettare i tempi di pagamento previsti dalla Legge, 60 giorni, questa cosa nella storia del nostro Comune non è mai accaduta. Il disavanzo di amministrazione è di 41,8 milioni. Poi è arrivata la notizia del parere positivo condizionato della Corte dei Conti. C’è un’incapacità monetaria ed organizzativa del Comune di Pescara di incassare, ma noi andremo a fare una riforma degli uffici dei tributi del territorio. Da giugno stiamo facendo un lavoro massacrante, è in ballo la vita di 150 mila abitanti più tutto il comprensorio, queste cose non si possono affrontare con leggerezza. Domani ci sarà un organo politico come il Consiglio Comunale e la politica deve dire la sua”.