Nell’ambito della sezione “Viaggio dei Comuni delle buone pratiche” , presentato l’esempio di programmazione condivisa con Pescara
SAN GIOVANNI TEATINO (CH) – Il piano urbanistico Sambuceto-Fontanelle, esempio quasi unico in Italia di collaborazione tra due Comuni e due Province differenti, è stato tra i casi individuati dall’istituto Nazionale di Urbanistica per l’edizione 2013 della “Biennale dello Spazio Pubblico”, che si è svolta a Roma presso la Facoltà di Architettura dell’università di Roma Tre. La manifestazione, ha visto la partecipazione di oltre duemila persone, decine di associazioni e comitati, docenti, studenti, imprenditori e cittadini provenienti da tutta Europa, con una sessione organizzata dalle Nazioni Unite.
L’obiettivo dell’evento è stato quello di diffondere buone prassi realizzate in Italia e all’estero legate al recupero degli spazi pubblici ed il piano elaborato dai Comuni di Pescara e San Giovanni Teatino è stato inserito nel workshop Reti di Città e spazi pubblici. L’illustrazione del piano, curata dal prof. Paolo Fusero, è stata arricchita da una diretta twitter, da una pagina Facebook e dalla mostra Urban Sharing, esposta anche nei locali dell’aeroporto d’Abruzzo nello scorso mese di aprile, in cui venivano proposte le idee di cittadini ed associazioni, studenti e professionisti locali sulla futura utilizzazione degli spazi pubblici di Fontanelle e Sambuceto.
«Siamo davvero orgogliosi – ha dichiarato il primo cittadino – di essere stati scelti come esempio di buone pratiche nel contesto di una manifestazione così prestigiosa, presentando un piano condiviso che disegna il futuro della nostra cittadina: per la prima volta, almeno in Abruzzo, due Comuni appartenenti a due province diverse, hanno deciso di pianificare insieme il proprio sviluppo trasformando una periferia in uno dei luoghi più vivi dell’area metropolitana con un polo terziario di fronte all’aeroporto e circa 20 ettari di verde previsto».
«Il valore aggiunto del piano Sambuceto-Fontanelle riconosciuto dall’Inu ed a livello europeo dal programma Urbact – ha spiegato l’assessore Feragalli – è il coinvolgimento nella fase decisionale di tutti coloro che poi vivranno la città del futuro che si sta progettando adesso. Cittadini, associazioni, enti, imprese ed organizzazioni attive sul territorio sono il motore della pianificazione e dell’attuazione del piano. Solo facendo “sistema”, in questo momento di crisi si può tentare di rialzare la china e tentare di invertire il declino. Ogni occasione di sviluppo, comunque, dovrà essere sempre compatibile con la tutela dell’ambiente e della salute, inalienabili in ogni epoca».
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