VASTO – Nell’ultimo giorno del UIL Camp, che si svolgerà a Vasto dal 12 al 14 settembre, diversi giovani si confronteranno sul progetto sportivo-sociale “INCLUSION-E” di Racesport e ACI SPORT con Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, Michele Del Grosso, presidente associazione Race Sport, Cristiano Martelli, presidente commissione Aci E Sport, Agnese Onofri, psicologa clinica e della salute, e il segretario organizzativo Emanuele Ronzoni.
Il progetto “INCLUSION-E” – promosso dalla Federazione ACI e dalla Commissione ACI ESPORT Nazionale, partner ufficiale dell’Associazione di Promozione Sociale RACESPORT ETS APS – si sviluppa all’interno del contesto dello sport automobilistico virtuale, cosiddetto Simracing, riconosciuto come disciplina sportiva sia a livello internazionale (per il tramite della Federazione Internazionale dell’Automobilismo – FIA) che nazionale (per il tramite del C.O.N.I. e della Federazione Automobile Club Italia – ACI ESPORT). La Mission del progetto è quella di promuovere le migliori tecnologie che possano agevolare la pratica della simulazione di guida, creare ambienti inclusivi, favorevoli alla salute, e sviluppare abilità personali.
Il progetto, nella fase iniziale, é stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e della Regione Abruzzo ed patrocinato dalla UIL Nazionale. Prevede la promozione della disciplina sportiva del Simracing in piena ottica di inclusione e riduzione delle disuguaglianze verso persone con disabilità motoria, in particolare paraplegia, grazie ad un simulatore di guida inclusivo, il quale presenta uno specifico design zero barriere (con accesso facilitato e un innovativo volante la cui tecnologia consente di ottimizzare sia l’ergonomia che le funzionalità di guida a vantaggio della performance sportiva durante l’utilizzo del simulatore da parte di una persona con disabilità motoria-paraplegia.
Noi di Abruzzonews abbiamo intervistato Mattia Cervellone, testimonial del progetto INCLUSION-E. Ecco cosa ci ha detto.
Considerando che sei stato nel progetto INCLUSION-E sin dall’inizio, cosa ne pensi e quali sono i punti di forza?
“Sono molto contento d far parte di questo progetto, dal giorno zero. Molto sensibilizzato, essendo io su una sedia a rotelle a seguito di un incidente. Non appena mi é stato proposto questo progetto ho subito accettato senza esitazioni perché é raro che qualcuno si prodighi così tanto affinché non ci siano discriminazioni tra normodotati e soggetti con disabilità. Ed é proprio questo uno dei punti di forza di questo progetto perché fa sì che nella competizione non ci sia una categorizzazione del soggetto. E secondo me questa é una grande cosa, che non si trova in nessun altro sport, reale o virtuale”.
Quali sono state le impressioni che hai avuto provando il simulatore di guida inclusivo? In particolare parlaci del cockpit zero-barriere e del volante.
“Venendo da uno sport motoristico reale, appena ho provato questo simulatore sono rimasto sbalordito perché si ha una sensazione di guida dall’interno della postazione che va a ricalcare tuttociò che la realtà può dare”.
Come hai trovato l’ergonomia della postazione di guida? In particolare del sedile.
“L’ergonomia é starordinaria perché permette di essere tutt’uno con l’attività che si sta svolgendo”.
Dalle tue parole si evince tutto il tuo entusiasmo! Cosa consiglieresti a chi vuole avvicinarsi a questo progetto?
“Consiglierei innanzitutto di non essere timorosi e di non avere paura di essere giudicati oppure di non essere all’altezza. perché questo progetto, come diceva prima, non contempla barriere. E perché al contempo permette di conoscere persone con le stesse problematiche o con altre problematiche”.
Pensi quindi che questo progetto possa avere anche degli effetti soggettivi oltre che oggettivi?
“Soprattutto. Perché permette di uscire da quella zona oscura in cui si vanno a rinchiudere molte persone che hanno subito un incidente in età giovane come é successo a me”.