73 palme del lungomare abbattute a causa dell’infestazione
PESCARA – Non si può più passeggiare per il lungomare di Pescara all’ombra delle maestose palme che lo costeggiano, causa: punteruolo rosso! Coleottero letale per molte specie di palme, originario dell’Asia sud-orientale e diffusa in altri paesi del mondo per esportazione di piante infette non riconosciute come tali. L’ infestazione, infatti, può essere a lungo asintomatica e manifestarsi solo in fase avanzata.
Di solito i primi sintomi sono un’anomala cadenza della chioma che diventa divaricata “ad ombrello aperto”, fino a riscontrare nei casi più gravi la perdita completa delle foglie. Nello stadio terminale il Rhynchophorus ferrugineus, chiamato comunemente punteruolo rosso, provoca la morte della pianta. Solo a questo punto il parassita abbandona la pianta collassata migrando su un nuovo esemplare: pensare che presso alcune popolazioni della Nuova Guinea, le sue larve vengono impiegate normalmente per uso alimentare in quanto costituiscono principale fonte di zinco e ferro oltre all’apporto proteico.
Il suo controllo, purtroppo, è difficoltoso a causa della facilità con cui può schivare eventuali barriere di protezione ed espandere i focolai d’infestazione. Per questi motivi nelle ultime settimane anche sulla riviera pescarese si è potuto assistere alla triste scena di palme secche o rovinate destinate ad essere abbattute; da lunedì scorso sono iniziati i lavori su circa 73 esemplari, come ha spiegato giorni fa l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Pescara Gianni Teodoro:
Le palme ormai morte i cui rami attualmente sono adagiati fin sulla strada rappresentando anche un pericolo per la circolazione veicolare. Le prime piante ad essere rimosse saranno quelle antistanti la Nave di Cascella, in Piazza Primo Maggio. Quindi l’impresa che si è aggiudicata l’appalto proseguirà con due squadre che si muoveranno contemporaneamente verso nord, in direzione della Rotonda Paolucci, e verso sud, in direzione della Madonnina, per agire tempestivamente eliminando quegli alberi che oggi sono solo fonte di inoculo, dunque di pericolo, per quelli ancora sani. Entro una settimana, invece, ripartirà un nuovo ciclo di trattamenti per proteggere le palme ancora non infettate e tentare di sanare quelle che mostrano solo i primi sintomi, ma non sono collassate. Intanto con l’Arssa stiamo dialogando sugli interventi più opportuni da adottare sulle palme private, che pure sono infette, ma non vengono rimosse, e soprattutto con i nostri uffici tecnici stiamo riprogettando il nuovo litorale, per provvedere alla sostituzione delle palme abbattute prima della prossima stagione estiva.
Poi ha continuato chiarendo i motivi del ritardo riportato per gli interventi:
Purtroppo il forte ritardo registrato nell’inizio dei trattamenti per la lotta contro il punteruolo rosso sta oggi facendo emergere i propri effetti negativi. Il ciclo delle 5 fasi di disinfestazione contro l’insetto doveva partire lo scorso marzo, ma, per problemi di finanziamenti, è partito solo a giugno, tre mesi dopo il previsto. Operazione che, tra l’altro, a settembre ha subito un nuovo stop per la verifica di alcuni documenti da parte degli uffici comunali. A farne le spese sono state le palme cittadine, specie sulla riviera, dove il punteruolo rosso ha continuato ad infettare ogni pianta, scavando all’interno delle caverne che, da un giorno all’altro, hanno provocato la morte dell’albero, facendo collassare quelle splendide chiome che per decenni hanno caratterizzato il paesaggio del nostro litorale. Con l’arrivo dell’autunno, una dopo l’altra, abbiamo visto morire decine di piante, sollevando un vero allarme non solo tra gli operatori del mare, ma anche tra i cittadini. Nei giorni scorsi gli uffici hanno finalmente risolto le verifiche burocratiche e ora potrà ripartire la fase dei trattamenti, che verrà eseguita in stretta collaborazione con il servizio fitosanitario, il quale ha tra l’altro individuato con precisione le palme ormai da abbattere e quelle che invece possiamo tentare di sanare utilizzando i prodotti indicati dal protocollo ministeriale.
In due anni, sciaguratamente, il parassita ha distrutto una settantina di palme su 700 esistenti; anche se l’arrivo del freddo invernale ha rallentato leggermente l’infestazione uccidendo il punteruolo rosso che sopravive solo in condizioni climatiche calde, però il problema resta e se gli interventi non continuano, nella prossima primavera potremmo essere privati di tutte le piante del litorale. Ipotesi confermata da mesi anche dagli agronomi che hanno analizzato la realtà pescarese, i quali hanno ricordato che in presenza del punteruolo rosso, il tempismo è fondamentale!
I costi delle operazioni son alquanto ingenti come illustrava già da fine ottobre scorso il Presidente della Commissione consiliare Ambiente Nico Lerri:
Duecentomila euro per garantire l’inizio dei trattamenti fitosanitari sulle palme cittadine contro il punteruolo rosso, altri centomila euro per avviare la sostituzione delle piante morte che dovranno essere rimosse, per non privare il lungomare di Pescara della sua splendida passeggiata.
Ci auguriamo che tali spese ci restituiscano il paesaggio a cui il litorale pescarese ci ha abituati da anni e che avrà fatto da cornice ai nostri ricordi e sensazioni vissute in sua compagnia.