PESCARA – Si è tenuto oggi, 15 dicembre 2023, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Civile di Pescara, il Convegno dal titolo “Il rientro a scuola dopo le cure onco-ematologiche” responsabile scientifico dott.ssa Pierpaola Sciarra, dirigente psicologo della UOC Ematologia dell’Ospedale di Pescara.
Il convegno, che conclude le attività del progetto “Supporto psicologico a bambini ed adolescenti in età scolare: il rientro a scuola dopo le cure onco-ematologiche”, promosso dalla Regione Abruzzo con DGR 46/2023, è stato introdotto dai saluti istituzionali dell’Assessore alla Salute della Regione Abruzzo Nicoletta Verì, del Direttore Generale della ASL di Pescara Vero Michitelli, della Direttrice del Dipartimento Oncologico Ematologico dr.ssa Patrizia Accorsi e del Direttore UOC Ematologia prof. Mauro Di Ianni.
Per il bambino/ragazzo oncologico la scuola è il punto di contatto con la normalità e la possibilità di rimanere connesso alle relazioni sociali. Il rientro a scuola dopo un percorso complesso di malattia, tuttavia, lo espone a diverse problematiche sul piano fisico, emotivo e sociale. Circa un quarto dei soggetti affetti da patologie gravi presenta un rischio di fallimento scolastico doppio rispetto ai coetanei sani, dovuto all’assenza prolungata dal contesto scolastico e alla discontinuità del percorso formativo.
Il ritorno a scuola, quindi, è un passo fondamentale nella riabilitazione del bambino oncologico e richiede una preparazione specifica e la conoscenza di precise strategie, flessibilità e creatività. In questo percorso, scuola e famiglia non possono essere lasciate sole a fronteggiare aspetti così complessi.
A tal fine la Asl di Pescara, individuata quale capofila del progetto, nell’ambito delle sue attività istituzionali attraverso la UOC Ematologia diretta dal prof. Mauro Di Ianni e la UOSD Attività Consultoriali, diretta dalla dr.ssa Maria Carmela Minna, grazie anche alla collaborazione degli assistenti sociali afferenti alla UOSD Attività Consultoriali, le dott.ssa Jessica di Paolo e Laura Squartecchia si è resa disponibile ad attuare il progetto volto alla presa in carico del bambino oncologico nella gestione dei suoi bisogni educativi e scolastici.
Il progetto, partito nel mese di giugno, dopo una prima fase finalizzata alla sua diffusione a livello regionale con il coinvolgimento del territorio e delle Istituzioni scolastiche, ha previsto momenti formativi con il corpo docente, in Ospedale e a scuola, per supportare il delicato compito dell’insegnante chiamato a gestire la complessità della situazione peculiare. Con questo progetto, infatti, si è voluto offrire non solo il supporto di uno psicologo al gruppo classe e il monitoraggio del percorso emotivo del paziente dopo il rientro a scuola, ma anche strumenti conoscitivi per i dirigenti ed i docenti. Accanto alla formazione, è stato monitorato il percorso emotivo dei bambini/ragazzi che sono rientrati a scuola dopo e durante il loro periodo di cura.
Nel corso del convegno sono stati esposti i risultati del progetto ed è stata sottolineata la necessità di un intervento consapevole e continuo delle scuole che ri-accolgono i bambini in un’ottica di cura globale.
Il Direttore Generale Michitelli ha ringraziato tutti i promotori ed i partecipanti al progetto. “Si tratta di un’iniziativa molto delicata ed utile che mi rende molto orgoglioso. È un progetto di straordinaria importanza che non riguarda solo la formazione dei docenti, che ringrazio per la loro sensibilità, ma tutta l’assistenza al bambino che va ricondotto, con il maggior aiuto possibile, alla normalità, ai rapporti con i compagni di scuola e con il mondo dell’istruzione. Per questo ritengo sia importante formare un corpo docenti idoneo per comprendere i problemi che possono insorgere nel reinserimento scolastico del bambino oncoematologico o ematologico che ha vissuto lunghi periodi di ospedalizzazione”.
“Ringrazio i dirigenti scolastici per la loro sensibilità ed attenzione – ha dichiarato l’Assessore Verì – “Quando si parla del bambino ematologico o oncoematologico c’è un’ulteriore attenzione, perché la fragilità è anche quella del docente e del dirigente scolastico che devono affrontare una situazione così delicata. Quando i progetti sono così validi e funzionano vanno inseriti in un sistema. L’augurio che voglio condividere è che, grazie alle vostre competenze, possa diventare un progetto inserito in un sistema socio-assistenziale, socio-educativo, educativo-sanitario importante per il coinvolgimento del nostro sistema, sanitario e scolastico”.