PESCARA – Si sentono capaci di gestirsi, di controllarsi; pensiero tipico è quello di poter smettere quando si vuole ma tutto ciò non corrisponde a verità! E’ questa la situazione frequente dei ragazzi che iniziano con uno spinello credendo che non faccia male e sia nella norma.
Farsi una canna non è ‘normale’!
è il monito del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia intervenuto ieri mattina all’iniziativa I veri stupefacenti siamo noi, la prima giornata di dibattito e confronto sul tema della droga con gli studenti degli Istituti superiori promossa dai giovani della Fondazione Cantiere Abruzzo-Italia e svoltasi presso la Sala consiliare del Comune, alla presenza di Margherita D’Urbano, promotrice della giornata, dell’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini e della dottoressa Anna Rita Iannetti.
E continua il primo cittadino,affermando
E’ importante che le Istituzioni, le famiglie, le scuole, le associazioni si impegnino organizzando momenti di incontro, di confronto, raccontando storie vere, autentiche, storie di ragazzi che hanno attraversato un tunnel imboccato per errore e che solo dopo sacrifici, paure, e cadute, sono riusciti a uscirne, affinchè quegli stessi ragazzi consentano ai nostri adolescenti di capire cos’è veramente quel mostro chiamato ‘droga’.
Il sindaco Mascia prosegue il suo intervento commentando che da troppi anni si parla di droga e degli effetti determinati dal suo consumo,segno che purtroppo quello dell’assunzione di sostanze stupefacenti tra i giovani resta un problema di forte attualità:
Vengo da una generazione per la quale, trent’anni fa, ‘farsi una canna’ era visto come un fatto fortemente trasgressivo, frutto sicuramente ieri come oggi di un disagio familiare, sociale, di un’assenza di benessere interiore che merita approfondimenti da parte degli addetti ai lavori e che merita l’intervento delle Istituzioni e di una coralità di soggetti attuatori qualificati. Ma quello che oggi colpisce e si differenzia rispetto a trent’anni fa è l’inconsapevolezza dei ragazzi ‘normali’, ossia adolescenti che non vivono situazioni di particolare disagio e che pure considerano l’uso delle sostanze stupefacenti con leggerezza.
e continua invitando i ragazzi a riflettere che invece non è così:
l’aggregazione tra ragazzi, lo ‘stare insieme’, non necessita dello sballo o di una serata forzatamente trasgressiva. L’aggregazione non può giustificare l’uso della droga, qualunque essa sia. Non è normale ‘farsi una canna’ e poi pensare di poter smettere in qualunque momento.
Ci tiene Mascia a sottolineare che l’ amministrazione comunale è fortemente consapevole della gravità del fenomeno e per tale ragione hanno deciso di investire sui giovani, attraverso l’assessorato alle Politiche sociali l’assessorato al Disagio giovanile e istituendo la prima Consulta dei giovani che vede la presenza di quattro consiglieri coetanei di studenti universitari, vicini a tali problematiche, come Massimo Pastore, Vincenzo D’Incecco, Andrea Salvati e Giovanni Di Iacovo
che rappresentano il nostro ‘orecchio’ in seno alle nuove generazioni
li definisce Mascia concludendo il suo intervento
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