PESCARA – Il Comune di Pescara ha vinto il ricorso al Tar presentato contro la Tributi Italia, la quale è stata condannata al rilascio immediato di tutte le banche dati informatiche relative al servizio di accertamento e riscossione dell’imposta sulla pubblicità, pubbliche affissioni e occupazione suolo pubblico, oltre al risarcimento dei danni causati.
La sentenza emessa giovedì è già stata ufficializzata e la Tributi Italia dovrà ottemperare all’ordinanza entro 30 giorni. Si tratta di una vittoria importante per l’amministrazione comunale che, sin dal proprio insediamento, ha iniziato un lavoro certosino per chiudere una intricata vicenda ereditata dalla passata amministrazione una soluzione individuata anche grazie all’impegno del Direttore generale Stefano Ilari e del dirigente Mastroluca.
L’assessore alle Entrate Massimo Filippello non appena ricevuta la comunicazione dal Tar ha ricordato:
nei mesi scorsi abbiamo risolto dal punto di vista amministrativo-operativo il contratto con Tributi Italia , la società che dal 2004 era responsabile della riscossione dei Tributi e che versava in precarie condizioni, con un debito enorme nei confronti dello stesso Comune, superiore a 1milione di euro. Già nel luglio del 2009 abbiamo assunto le prime azioni forti, ossia abbiamo aperto un conto corrente in cui abbiamo dirottato tutte le entrate comunali, e nel frattempo abbiamo iniziato a ridurre la quota debito.
Nel frattempo abbiamo avviato le prime azioni nei confronti della Tributi Italia, con tre diverse diffide formali, invitando la Tributi Italia, prima a dicembre, poi ancora a gennaio, a inviare tutta la documentazione inerente, ad esempio, la situazione contributiva dei 15 dipendenti. Lo scorso febbraio abbiamo inviato la terza diffida contestando l’inadempienza contrattuale, mentre, nel frattempo, proseguiva la vicenda sul piano della giustizia amministrativa, con l’iniziale cancellazione della Tributi Italia dall’albo dei riscossori, poi la sospensiva del provvedimento da parte del Tar che a fine gennaio ha invece confermato la cancellazione, e infine il Consiglio di Stato che ha nuovamente impugnato il pronunciamento del Tar riammettendo la Tributi Italia nell’Albo, in attesa della decisione finale.
L’amministrazione comunale di Pescara si è mossa su due binari: da un lato ha deciso di non attendere oltre il verdetto del Consiglio di Stato e lo scorso 22 febbraio, con delibera di giunta, abbiamo revocato l’affidamento del servizio di riscossione alla Tributi Italia. Contestualmente abbiamo affidato l’incarico alla società Aipa di Milano che gestisce il servizio per centinaia di Comuni italiani e che già dal giorno seguente ha aperto i propri uffici nei locali comunali di piazza Italia 13, palazzina ex Inps, già attrezzati allo scopo, assicurando dunque agli utenti la continuità del servizio e riassorbendo tutti i dipendenti della Tributi Italia, che a loro volta hanno continuato a lavorare nonostante non abbiamo percepito lo stipendio per quattro o cinque mesi, dipendenti che dunque l’amministrazione comunale ha ringraziato per l’abnegazione dimostrata.
Nel frattempo però il governo cittadino ha anche promosso le proprie azioni nei confronti di Tributi Italia per recuperare anche l’ultima tranche del debito, che siamo riusciti a ridurre a circa 470mila euro, attraverso un ricorso al Tar in cui abbiamo contestato una serie di inadempienze contrattuali, come il mancato versamento della polizza fideiussoria e il mancato deposito delle posizioni contributive dei dipendenti.
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