PESCARA- L’assessore ai Tributi del Comune di Pescara,Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa convocata ieri ha ricordato la scadenza dell’Imu, alla presenza del Dirigente Marco Scorrano e del Responsabile di Servizio Antonio Mastroluca.Il 17 giugno è il termine ultimo per il versamento dell’acconto Imu su tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale. Il provvedimento di sospensione dal pagamento dell’imposta, varato dal Governo, vale infatti solo per gli immobili adibiti ad abitazione principale, accatastati da A2 ad A7 e per le relative pertinenze, una per ciascuna categoria catastale C2, C6 e C7, ossia garage, cantine e soffitta. In altre parole, se un utente ha due pertinenze entrambe classificate C2, quindi ha due garage, il primo sarà assimilato all’abitazione principale, per il secondo dovrà pagare l’acconto Imu. L’invito ai cittadini è quello di prestare massima attenzione alle scadenze e soprattutto di consultare e utilizzare la guida alla compilazione del modello F24 pubblicata sul sito istituzionale del Comune, all’indirizzo www.comune.pescara.it.
Ha sottolineato Filippello:
il primo problema è capire qual è l’abitazione principale ossia è quella in cui il nucleo familiare ha la residenza e la dimora abituale. Per tali immobili il Governo ha per ora sospeso il pagamento dell’acconto Imu, che invece si paga regolarmente per gli immobili classificati come A1, A8 e A9; l’acconto non si paga neanche per l’abitazione principale e relative pertinenze di anziani o disabili che acquisiscono la residenza in un istituto di ricovero o sanitario a seguito di ricovero permanente, a condizione che l’abitazione non risulti locata; non si paga sulle unità immobiliari possedute in Italia da cittadini italiani residenti all’estero, iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, a condizione che la stessa non sia locata; sugli alloggi dell’Ater che risultino regolarmente assegnati e, infine, sui terreni agricoli e incolti e i fabbricati rurali. L’acconto Imu si paga per le abitazioni principali classificate come A1, A8 e A9, quindi si versa il 50 per cento dell’aliquota deliberata del 3,5 per mille. Vediamo poi come si versa: quest’anno non si versa la quota allo Stato, quindi la quota dovuta si versa direttamente al Comune prendendo il 50 per cento dell’aliquota deliberata il 31 ottobre del 2012 e si divide per due. L’aliquota, per tutti gli immobili non assoggettati ad agevolazioni, è pari a 10,25 per mille; l’aliquota agevolata del 7,6 per mille è garantita per le unità immobiliari concesse in locazione a canone concordato, o concesse in comodato gratuito dal proprietario ai parenti di primo grado, dunque genitore-figlio o figlio-genitore; o ancora per le unità immobiliari strumentali censite come C1, C2 e C3, utilizzate per l’esercizio dell’attività d’impresa dal proprietario; per le unità immobiliari classificate come D/03 destinate allo svolgimento di attività cinematografiche o teatrali; aliquota al 9,6 per mille per le unità immobiliari classificate come A/10 utilizzate direttamente dal proprietario per l’espletamento dell’attività professionale. Poi veniamo agli immobili del gruppo D, ad esempio i capannoni industriali: in questo caso è stata prevista l’aliquota del 10,25 per mille, di cui il 7,6 per mille va interamente allo Stato e la differenza, ossia il 10,25 per mille meno il 7,6 per mille, quindi il 2,65 per mille, va al Comune. Per l’acconto si pagherà il 3,8 per mille allo Stato e l’1,325 per mille al Comune. Teniamo conto che a oggi sono già stati moltissimi i contatti e gli accessi al sito del Comune per il calcolo dell’Imu e ricordiamo anche che il 17 giugno scade anche il ravvedimento operoso per quanti non hanno pagato l’acconto lo scorso anno. Per il 2013 – ha proseguito l’assessore Filippello – non sono stati previsti pagamenti in tre rate, possibilità offerta solo nel 2012, dunque la prossima scadenza sarà quella del 16 dicembre per il saldo, ma per quella data ci saranno sicuramente delle modifiche, a partire dalla revisione delle rendite catastali. Ancora una volta abbiamo il dovere di smentire, poi, le affermazioni del Pd circa la presunta presenza di un maggiore incasso Imu pari a 17milioni di euro: parte di quel fondo, poco più di 10milioni di euro, è destinato al Fondo di Riequilibrio, e scendiamo a 6milioni e mezzo; poi Pescara ha avuto tagli per la Spending Review pari a 3milioni 450mila euro, e dunque restano in cassa solo 3milioni 50mila euro; infine va ancora quantificata l’entità della somma con la quale Pescara dovrà contribuire al Fondo di solidarietà, e qui potremmo avere brutte sorprese, perché potremmo dover versare anche 4 o 5milioni di euro, dunque potremmo addirittura avere un saldo negativo pari a 3milioni e mezzo di euro. Non solo: già abbiamo saputo che avremo tagli della spesa sociale dalla Regione Abruzzo per 450mila euro, somma che dovremo coprire con le nostre risorse”. Tornando all’Imu il dirigente Scorrano ha ricordato che “entro il 30 giugno andranno presentate le dichiarazioni Imu obbligatorie per tutti i casi in cui il Comune non può dire autonomamente come tassare l’immobile, e sono obbligati a presentare la dichiarazione tutti coloro che usufruiscono di un’aliquota agevolata, nel caso siano avvenute variazioni rispetto all’anno precedente, o, ad esempio, coloro che hanno due pertinenze della stessa categoria all’abitazione principale e devono dichiarare su quale usufruiscono dell’agevolazione. Prima la dichiarazione andava presentata entro 90 giorni dalla variazione; oggi tutte le scadenze sono state unificate al 30 giugno dell’anno successivo alla variazione.