Fondazione Accademia d’Abruzzo, la nuova veste della cultura

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Grande cambiamento strutturale per l’ Accademia d’Abruzzo che diventa Fondazione

PESCARA – Una giornata piovosa a Pescara, traffico in tilt, ricorrenze importanti quali il duecentenario della Scuola Normale di Pisa e la ricorrenza millenaria della battaglia di Zama, oltre al Presidente francese Sarkozy a Roma in visita ufficiale, numerose manifestazioni culturali concomitanti e l’undicesima edizione di un noto programma televisivo che prendeva il suo avvio stagionale.

Eppure, lo scorso lunedì 18 ottobre oltre cento persone sono accorse presso la Sala delle Conferenze del Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara con un entusiasmo contagioso e sorprendente per prendere parte all’assemblea generale dei soci dell’Accademia d’Abruzzo. Non un’assemblea come le tante che si sono susseguite in oltre vent’anni di vita, ma un’adunanza speciale chiamata a pronunciarsi su di una innovazione strutturale di carattere straordinario per la vita del sodalizio abruzzese: la trasformazione in Fondazione.

Nata nell’aprile del 1989, la meritoria Accademia d’Abruzzo con gli anni è entrata a pieno titolo tra le istituzioni culturali di riferimento dell’area metropolitana di Pescara. Ne danno viva testimonianza i suoi fondatori ed iniziatori tra cui spiccano le personalità di Franco Castellini e Anna Cutilli Di Silvestre, che sono stati proclamati rispettivamente Presidente e Vice Presidente onorari vita loro durante. Ne rappresentano una prospettiva concreta per il futuro un gruppo di giovani che ne riceve l’eredità morale e la testimonianza attiva: tra questi ultimi l’economista Edgardo Bucciarelli che assumerà le funzioni di Presidente della Fondazione e l’archeologa Marida De Menna in qualità di Vice Presidente che ne curerà i profili storico-letterari.

Cultura e scienza, impegno e saggezza, organizzazione e umiltà: questa è l’Accademia d’Abruzzo, che si è presentata ai suoi interlocutori non solo con l’obiettivo di continuare a coinvolgere tutti coloro che credono ancora che le attività culturali e scientifiche impreziosiscono un popolo rendendolo una civiltà, ma anche e soprattutto con l’intento di rinnovare quella assoluta generosità che nasce dal basso e che conduce a valorizzare soprattutto le eccellenze identitarie abruzzesi. Per tali ragioni, la Fondazione ha ben delineate le sue specificità e la sua missione.

Solita cornice discreta, il maxischermo spento per una volta tanto e l’attento notaio Marco Bulferi a scandire i tempi delle fasi della riunione. Un nuovo statuto, nuovi organi direttivi, nuova progettualità, ma la consueta voglia di stare insieme con lealtà, moderatezza e preparazione. Così si è presentato alla sua platea il nuovo gruppo dirigente della Fondazione Accademia d’Abruzzo, dopo un cammino compiuto fino ad oggi rappresentato da una lunga operosità appassionante, un’esperienza sempre vissuta con entusiasmo e tenacia, caratterizzata da scelte rigorose ed emozionanti.

Alla base di tutto vi è la forte e sentita volontà di espressione di sensibilità, promuovendo tra l’altro il panorama culturale, scientifico e artistico locale, e portando all’attenzione del pubblico gli esempi tra i più elevati della sapienza e della creatività umana. Detto intendimento ben contraddistingue il principio ispiratore che ha costruito nel tempo una precisa fisionomia dell’Accademia d’Abruzzo come luogo d’incontro, di conoscenza, di diffusione culturale e scientifica, di sensibilità e solidarietà.

La forza propositiva e di innovazione della Fondazione Accademia d’Abruzzo risiedono nelle peculiarità delle persone con le quali dialoga da decenni e che essa rappresenta

ha affermato il Presidente in pectore Edgardo Bucciarelli nel corso dei lavori dell’assemblea, aggiungendo che

tali persone rappresentano il vero italian cultural spirit, ovvero il pensare e fare cultura sulla base di un progetto innanzitutto personale di vita, considerando i legami di comunità e quelli territoriali come vera e propria risorsa produttiva. Ciò che negli ultimi mesi è diventato del tutto chiaro, proprio per effetto della crisi economico-finanziaria in essere, è che nei processi di globalizzazione a prevalere è la ricchezza delle idee e della qualità di ciò che facciamo, a cominciare da quelle risorse intangibili generate dai talenti e dalla capacità di governare gli stimoli e gli urti del processo di allargamento mondiale degli scambi e delle opportunità.

L’Accademia d’Abruzzo, anche per tali ragioni, costituisce quella dimensione ideale dove il capitale umano e il patrimonio degli orientamenti scientifici ed artistici si incontrano per confrontare esperienze e culture diverse, accostando le molteplici sensibilità nell’alveo della dialettica contemporanea. L’Accademia d’Abruzzo è riuscita a valorizzare il suo cammino finanche con la nascita della Fondazione, al fine di contribuire a diffondere la conoscenza, attraverso l’emblema e l’essenza del patrimonio di saperi consolidato nella scienza e nelle varie espressioni artistiche, quali la pittura, la scultura, la letteratura, il teatro, il cinema e la musica.

Anche per tali ragioni, la dimensione locale della cultura italiana, che molti studiosi hanno individuato come inedita possibilità per il nostro sistema produttivo, soprattutto nel recente passato in cui, nonostante la crisi finanziaria mondiale, solo la partecipazione ai processi di globalizzazione era parametro e orizzonte di sviluppo, rappresenta invece una garanzia di continuità e di stabilità, specie se osservata nella prospettiva dei giovani.

Quello che rende competitiva la portata sostanziale delle attività culturali e scientifiche giovanili, infatti, non risiede soltanto nella tensione spontanea a crescere ma anche nella capacità di diventare vettore di scorrimento per le molteplici opportunità che le attraversano: dal lavoro alle conoscenze, alla tecnologia, alla fattiva capacità di innovare, all’influenza sulla dimensione vocazionale del territorio, alle nuove infinite sfide di cui il nuovo millennio si fa portatore. Ma anche la velocità di mobilitazione delle opportunità distribuite diversamente fra loro, grazie alla quale è possibile aggregare e moltiplicare la domanda interna di attività scientifico-culturali. Il sistema territoriale locale, da parte sua, è il primo alimentatore di tali opportunità perché genera una domanda che le attività culturali riescono a fronteggiare e ad evadere. Questo forte legame con il suo territorio di riferimento è ciò che caratterizza più di ogni altro aspetto l’esperienza dell’Accademia d’Abruzzo. Proprio per questo sarà ancor più importante che dette attività siano in grado di monitorare e di rafforzare costantemente la loro funzione di mobilitazione di risorse che le rende costantemente uniche, in un territorio come quello dell’area metropolitana di Pescara che si presta per storia e natura ad interpretare la contemporaneità.

L’Assemblea del 18 ottobre si è conclusa con la tradizionale votazione a scrutinio palese, che ha decretato una piena condivisione delle linee guida strategiche ed unanimità di consensi per la nascita della Fondazione e la solenne proclamazione dei suoi nuovi esponenti. A lavori ultimati, un’acclamazione spontanea di coloro che ancora assiepavano la Sala completava una serata storica per la cultura nel capoluogo metropolitano adriatico.

Pubblicato da
Annarita Ferri

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