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Inaugurata da Chiodi la nuova sede Sert a Pescara

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Per il presidente della regione Abruzzo  un servizio importante di  medicina territoriale :’esempio di un sistema sanitario che funziona di cui dobbiamo diventare fieri ed orgogliosi’

PESCARA – E’ stata inaugurata oggi a Pescara  dal Presidente della Regione, Gianni Chiodi  insieme al direttore generale della Asl, Claudio D’Amario , la nuova sede  del  Servizio di recupero dalle tossicodipendente.Il Sert   ha definitivamente abbandonato l’appartamento di via Malagrida  per trasferirsi nella nuova palazzina celeste di via Monte Faito, all’interno della recinzione ospedaliera.In questo modo  si potrà  restituire serenità a coloro che abitano nei condomini di via Malagrida e via Paolini, costretti per vent’anni a una convivenza difficile  con una struttura sanitaria delicata che ha bisogno di spazi adeguati e indipendenti  e al tempo stesso si potrà dare dignità a un servizio sempre più strategico, sino a oggi compresso e limitato.La nuova sede dispone di tre ingressi: uno per il personale, un altro per i pazienti in terapia e il terzo per l’accoglienza. Ciò consente una relazione protetta tra paziente ed operatore a seconda dei casi da esaminare.

Vi operano tre medici, tre psicologi, quattro infermieri, un assistente sanitario, due sociologi, un amministrativo, un operatore EDP, un ausiliario e un assitente sociale. Il nuovo servizio è aperto dalle 8 alle 14, dal lunedì al sabato, in via Monte Faito, all’interno della cinta ospedaliera. Nello stesso orario è attivo un numero di telefono 085-4253490 per eventuali informazioni e il fax 085-425349; e-mail:sertpe@gmail.com.

Ha commentato Chiodi:

Si tratta di un servizio importante per proseguire un raccordo tra la medicina territoriale e i reparti di cura intensiva. La medicina territoriale per la cura delle dipendenze produce importanti risultati per la salute e la legalità consentendo di sfruttare al meglio le proprie potenzialità. Questo è un esempio di un sistema sanitario che funziona di cui dobbiamo diventare fieri ed orgogliosi. L’Abruzzo non è più una regione “canaglia” ma è tra le quattro regioni in equilibrio nella gestione economica del sistema sanitario regionale, precondizione necessaria per sviluppare un servizio di qualità. L’obiettivo è di portare nel giro di qualche anno la Regione a essere un’eccellenza sanitaria del Paese

Chiodi ha avuto per il personale sanitario parole di elogio e incoraggiamento a proseguire l’attività in una stagione come questa improntata su un cammino severo, capace di ridurre sprechi ed eccessi ma basato sulla tutela del diritto alla salute nel pieno riconoscimento di un lavoro comune e, in un percorso sia pure difficile.

 Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia  è intervenuto  alla cerimonia odierna organizzata dal manager D’Amario ed ha sottolineato:

l’evento odierno è sicuramente ‘storico’ per Pescara, sia per il significato che riveste sul piano strettamente sanitario, sia per l’importanza che assume in termini di impatto sociale e rispetto dell’ordine e della sicurezza pubblica . Oggi la nostra città, grazie a un’azione sinergica e collaborativa che si è instaurata tra tutte le amministrazioni coinvolte, Regione, Comune e Asl, e con il sostegno delle Associazioni operanti nel settore, ha restituito piena dignità a un servizio di primaria importanza, come quello delle tossicodipendenze, estrapolandolo da un contesto inadeguato in cui è stato collocato sino a qualche giorno fa, ovvero in un appartamento all’interno di un condominio privato con tutti i disagi sociali annessi, e riportandolo nel suo alveo naturale, ossia la Cittadella ospedaliera. Quindi un ambito che consentirà agli operatori sanitari di lavorare meglio all’interno di strutture adeguate e funzionali, peraltro in grado di accogliere un numero maggiore di utenti e di dare un servizio più efficiente all’utenza, assicurando la tutela della privacy dei pazienti, mentre finalmente, dopo vent’anni, i residenti di via Paolini e via Malagrida potranno riacquistare la giusta serenità, essendo finita una convivenza assolutamente inadeguata. La mia amministrazione comunale ha lavorato con convinzione al progetto di delocalizzazione, chiudendo in modo brillante la partita dell’acquisizione delle aree dove sorge il Sert, che si era incanalata pericolosamente lungo il percorso del contenzioso, e gestendo con attenzione l’iter inerente il rilascio delle autorizzazioni urbanistico-edilizie, che ha condotto alla concessione trentennale gratuita alla Asl delle aree necessarie per la realizzazione della palazzina del Sert. Un processo che, su impulso dell’amministrazione comunale, ha ricevuto un’accelerazione fondamentale un anno fa, dopo l’omicidio avvenuto dinanzi al Sert, quando, schierati accanto ai residenti, abbiamo esercitato una costante azione di pressing nei confronti dell’azienda sanitaria per l’apertura della struttura all’interno della Cittadella ospedaliera, in una soluzione indipendente e distante dalle aree riservate agli altri pazienti e, al tempo stesso, protetta dal resto del centro abitato.

 

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