PESCARA – Il Direttore Generale della ASL di Pescara, dott. Claudio D’Amario, ha inaugurato questa mattina presso l’Aula Magna del Presidio Ospedaliero di Pescara, alla presenza di Autorità civili, religiose ed operatori sanitari la nuova sede della rianimazione.Il nuovo reparto di Unità Operativa di Rianimazione si estende su una superficie di oltre 1100 mq e rappresenta uno dei più estesi d’Italia. È localizzato nella stessa posizione del precedente che andò distrutto da un incendio, il 21 novembre 2002.E’ stato il dott. Tullio Spina, ad illustrare nell’aula magna attraverso una visita guidata virtuale a spiegare come è stato progettato il nuovo reparto.
“La nuova struttura – afferma il dott. Spina – è stata progettata con caratteristiche all’avanguardia sia per la logistica ed i percorsi che per le tecnologie adottate. Avrà una capienza totale di 17 posti letto così ripartiti: 13 posti di Rianimazione, di cui 1 di Isolamento, 2 di Terapia Intensiva Post-Operatoria, 2 di Terapia Intensiva Pediatrica.
Sono presenti nella struttura un elevato numero di punti acqua che favoriscono tutte le procedure infermieristiche con la sicurezza di una più accurata prevenzione delle infezioni. Due dei posti letto sono dotati di impiantistica connessa direttamente all’adiacente Reparto di Dialisi con la possibilità di effettuare trattamenti di filtrazione intermittente senza lo spostamento del paziente. Il posto di Isolamento è allocato in un’ampia stanza con ingresso e servizi dedicati.
Una grande attenzione – afferma il professore – è stata riservata ai locali dedicati ai familiari dei ricoverati; posizionati in una zona leggermente decentrata, sono ampi e dotati di servizi igienici dedicati e di spogliatoio. Un’apposita sala colloqui è annessa alla sala d’aspetto ed è qui che saranno fornite dai Sanitari le notizie cliniche.
In definitiva, l’attivazione di questa nuova Unità Operativa fa dell’Ospedale di Pescara un Centro all’avanguardia nel trattamento del paziente “critico” aggiungendo un ulteriore tassello al continuo miglioramento che la struttura sta perseguendo negli anni con tangibili risultati, in particolare nella Chirurgia Oncologica e nella traumatologia severa”.
“ La prima criticità che abbiamo rilevato nella rete dell’emergenza urgenza abruzzese – ha detto Chiodi – era la mancanza di un programma di formazione aggiornato e omogeneo diffuso a tutti gli operatori. Per tale ragione abbiamo siglato un accordo con Israele, dove vi sono i maggiori esperti mondiali nel campo delle emergenze ed è partito il progetto “Abruzzo 2020 sanità sicura”. Nel mese di marzo si è svolto a Tel Aviv il corso destinato al primo gruppo di medici e infermieri abruzzesi selezionati fra gli operatori delle quattro ASL. Così il nostro personale studierà i percorsi salvavita più moderni ed efficaci”.
“La nuova sanità che stiamo costruendo per l’Abruzzo, – afferma Chiodi – , è dotata delle più sofisticate tecnologie e garantisce al personale sanitario la migliore formazione. Solo così si potrà realizzare un sistema sanitario di eccellenza”.
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