Religione

Inaugurazione organo restaurato della chiesa di San Michele Arcangelo

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CITTA’ SANT’ANGELO – Dopo oltre un secolo, torna a suonare l’organo della Collegiata di San Michele a Città Sant’Angelo. Domenica pomeriggio, nella messa delle 18, alla presenza di Monsignor Tommaso Valentinetti e del coro Diocesano, i fedeli potranno per la prima volta ascoltare le sue note, nel corso di una celebrazione pensata proprio per l’inaugurazione dell’organo.

Sono serviti oltre tre anni di lavori, aperti dall’incontro con la cittadinanza voluto dal sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti, eseguiti dalla ditta Formentelli e finanziati con un importo di circa 100mila euro, in parte reperito con le offerte dei fedeli, in parte con l’8 x 1000 della Cei e con un contributo di 5mila euro della Regione Abruzzo, ma adesso l’organo, composto da 1128 canne, è di nuovo pronto per accompagnare i riti religiosi. Un organo del tutto particolare, fatto di due strutture sovrapposte, la prima realizzata dalla famiglia Fedeli di Camerino nel 1700 e la seconda dalla famiglia Gennari nel secolo successivo. Struttura, questa, che lo rende un unicum nel suo genere, basti pensare che per trovare uno strumento analogo in Italia bisogna andare a Venezia.

Nel 1965 ci un primo intervento di restauro, che però interessò solo una metà dello strumento, in silenzio ormai da decine di anni. Ora, con il restauro appena concluso e la nuova inaugurazione, l’idea è quella di restituirlo definitivamente ai fedeli e alla collettività, così da poter accompagnare tutte le funzioni da svolgere all’interno della chiesa presente all’ingresso del centro storico di Città Sant’Angelo.

“Accogliamo con grande commozione la conclusione dei lavori, che ci consentono di restituire l’organo alla collettività” spiega don Lorenzo Di Domenico. “Dopo oltre un secolo potremo tornarlo a sentire suonare, grazie anche ad un capillare intervento di restauro, servito per recuperare e valorizzare l’originalità dell’organo”. Poi aggiunge: “Un tesoro che, con grande gioia, riusciamo a restituire alla città, grazie al contributo dei fedeli, della Cei e della Regione, attraverso l’interessamento del consigliere Vincenzo D’Incecco che ringrazio”.

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