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Inaugurazione della Torre Medicea a Santo Stefano di Sessanio

da Marina Denegri

L’8 ottobre la Torre tornerà ufficialmente a nuova vita dopo i lavori di ricostruzione resisi necessari in seguito al sisma del 2009

torre medicea

SANTO STEFANO DI SESSANIO –  Venerdì 8 ottobre, nell’ambito della “Giornata della rinascita”, sarà inaugurata a Santo Stefano di Sessanio la Torre Medicea, tornata a nuova vita e al suo antico splendore dopo i lavori di miglioramento sismico e ricostruzione resisi necessari in seguito al sisma del 2009.

All’evento, il cui inizio è previsto alle ore 10.00 con il Congresso in Largo Palatucci, insieme al sindaco Fabio Santavicca saranno presenti il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio; l’assessore Guido Liris in rappresentanza della Regione Abruzzo; il Capo Dipartimento di Casa Italia, Elisa Grande; Raffaello Fico, titolare dell’Usrc; Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione del sisma Centro Italia; l’onorevole Gianni Letta; Carlo Presenti, della Struttura di Missione Sisma 2009 e Bruno Gori, progettista e direttore dei lavori.

Il momento clou della giornata è previsto alle ore 12.00 con il taglio del nastro e il battesimo della Torre Medicea, cui seguirà la benedizione da parte di S.E. monsignor Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva.

I festeggiamenti proseguiranno anche nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 ottobre con iniziative culturali e manifestazioni teatrali e musicali per allietare il soggiorno dei tanti turisti che affollano tutti i giorni il Borgo.

La Torre Medicea

La torre di proprietà comunale è posizionata sulla parte più alta del borgo, ed è un edificio a pianta circolare con diametro interno di 3,89 metri e spessore murario di 1,46 metri. Il suo sviluppo verticale raggiungeva, prima dell’evento sismico, un’altezza complessiva di 20 metri. Era caratterizzata da un fusto cilindrico di diametro costante su cui si aprivano due bucature; sulla parte sommitale era distinguibile un sistema a mensola che sosteneva il parapetto merlato del cammino di ronda, costituito da beccatelli alternati a caditoie in pietra lavorata. Il sistema di risalita interno era costituito da una scala lignea a doppia rampa molto ripida, che si innestava su solai lignei disposti secondo altezze di interpiano di circa 4,60 metri. La realizzazione del pesante solaio di copertura in cemento armato, rovinosamente precipitato a seguito del sisma 2009, sembra da attribuirsi all’uso della torre durante il secondo conflitto bellico, divenuta base di una postazione antiaerea. Un piccolo abbaino, aperto sul solaio in cemento armato, consentiva l’uscita in copertura nella zona delle merlature. Alla data antecedente gli eventi sismici del 6 aprile 2009 la torre era accessibile al pubblico: i visitatori potevano salire fino alla quota di copertura scoprendo, in una visuale unica, la morfologia del borgo e il suo contesto paesaggistico.

La storia della torre è di fatto la storia del paese di Santo Stefano di Sessanio, soprattutto nella fase di insediamento e incastellamento del borgo. I primi insediamenti si fanno risalire al periodo dell’Alto Medioevo, approssimativamente nel periodo della colonizzazione monastica. Dopo le invasioni saracene e con i cambiamenti connessi al processo di “al livellamento” si avvia presumibilmente, la fase di formazione del castellum di Santo Stefano. La presenza di insediamenti rurali e la vicinanza al convento cistercense di Santa Maria del Monte accreditano l’ipotesi dell’esistenza sulla sommità del colle di una torre di solo avvistamento, a scopo difensivo. L’edificio era costituito inizialmente dal solo fusto cilindrico privo di coronamento, con porta di accesso ad una quota elevata e con finestre, tutti elementi incorniciati da blocchi in pietra. Sarà proprio la presenza di questo singolare elemento edificato a determinare la genesi del tessuto edilizio circostante. L’evolversi delle tecniche militari e l’avvicendarsi di fenomeni rovinosi inducono cambiamenti e modifiche della versione originale della torre. E’ possibile riferire al periodo angioino la sua trasformazione più vistosa che aggiunge alla canna cilindrica originale l’apparato a sporgere del coronamento impostato su beccatelli a tre aggetti che trasformano di fatto la torre in un vero presidio di difesa del borgo. Sostanziali cambiamenti seguirono, anche nel borgo di Santo Stefano, alla vendita nel 1579 della Baronia di Carapelle a Francesco I dei Medici. Il restauro della torre, senza cambiamenti sostanziali, venne ricompreso nei più generali lavori di abbellimento del borgo, ormai al centro di un’intensa attività commerciale, tanto da essere, successivamente e in modo improprio, definita “torre medicea”. Ulteriori e successivi interventi di riparazione per danni di guerra e per quelli causati dai disastri naturali, tra cui sicuramente precedenti terremoti, hanno riguardato la torre.

A seguito del sisma del 2009 la torre è quasi completamente distrutta; resta in piedi un grosso lacerto murario di altezza variabile.

La torre è stata sottoposta ad un intervento di messa in sicurezza: rimozione delle porzioni di muratura in pericolo di crollo, protezione di tutta la muratura non crollata e realizzazione di un presidio di sicurezza, realizzato in tubo giunto, con cui si è da subito riproposto l’originale skyline della torre.

Il materiale del crollo è stato recuperato e conservato, sia per il materiale sciolto delle pietre in bozza, che per le parti lapidee lavorate di beccatelli, mensole e imbotti di porte e finestre.

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