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Incendio ditta “Richetti” a Teramo, Arta rende noti i risultati delle prime analisi

da Redazione

Sono in corso altri accertamenti sull’aria monitorata nelle 24 ore dopo il rogo. Disponibili anche i dati della centralina del quartiere Gammarana del capoluogo

comune teramo stemmaTERAMO – In seguito all’incendio divampato nella tarda serata del 26 giugno all’interno dell’azienda “Richetti”, sita nella zona industriale di Sant’Atto a Teramo, il personale dell’Arta Abruzzo è intervenuto prontamente per collaborare alla gestione dell’emergenza.

I tecnici del Distretto provinciale di Teramo si sono recati sul posto in nottata per concordare le attività con le squadre dei Vigili del Fuoco già al lavoro per domare le fiamme.

In particolare, nello spegnimento dell’incendio si è evitato che le coperture di eternit dello stabilimento si frantumassero all’esterno del capannone, facendole invece implodere al suo interno sotto la spinta dell’acqua delle pompe.

Dalla ricognizione effettuata dalla Asl con il supporto dell’Arta è emerso che alcuni frammenti di materiale contenente amianto sono ricaduti nel cortile della ditta “Alfagomma”, confinate con l’azienda bruciata, e si è già disposta la messa in sicurezza del sito. Si è provveduto inoltre a bloccare il conferimento nella fognatura consortile delle acque di prima pioggia accumulate nelle vasche, comprese le acque di spegnimento.

A rogo ormai spento, nelle prime ore della mattinata, i tecnici dei Distretti provinciali di Teramo hanno prelevato campioni istantanei di aria sia nell’area del rogo che nelle località di Piane Sant’Atto di Teramo, Castellalto, Selva Piana di Mosciano Sant’Angelo e Villa Rasicci di Bellante, come concordato con i sindaci dei Comuni interessati nel corso del tavolo tecnico convocato dalla Prefettura e al quale, insieme al Direttore del Distretto di Teramo Campanella, ha preso parte anche il Direttore generale dell’Agenzia Francesco Chiavaroli.

Secondo i risultati delle analisi effettuate dal laboratorio del Distretto provinciale di L’Aquila, al momento dei prelievi, nelle postazioni di controllo esterne allo stabilimento, i composti organici volatili generati dall’incendio non risultavano rinvenibili a concentrazioni significative.

Inoltre, dai valori registrati dalla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria ubicata nel quartiere Gammarana di Teramo, che acquisisce anche i dati meteo, è emerso in particolare che durante l’incendio della ditta “Richetti” i venti dominanti soffiavano da Ovest, pertanto la città di Teramo non risulta interessata dai fumi della combustione. Ciò è confermato dal fatto che le concentrazioni degli inquinanti non hanno subito innalzamenti di rilievo.

Infine, in prossimità dei capannoni bruciati è in funzione dalle ore 14 di martedì, per 24 ore, un campionatore di aria ad alto volume in dotazione al Distretto provinciale di Chieti che è in grado di acquisire molta aria da campionare in un breve lasso di tempo, consentendo la determinazione e il monitoraggio di sostanze normalmente presenti nell’aria in bassa concentrazione. Lo strumento è utile in particolare per campionare IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) ed altri microinquinanti gassosi. Non appena gli esiti saranno noti verranno pubblicati sul sito istituzionale www.artaabruzzo.it

In attesa dei risultati finali delle analisi svolte per le rispettive competenze da Arta, dalla Asl di Teramo e dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, i sindaci dei Comuni di Teramo, Castellalto, Mosciano Sant’Angelo e Bellante hanno provveduto ad emanare le ordinanze cautelative a tutela della salute pubblica, pubblicate sui relativi siti istituzionali.

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