ANCONA – Il Commissario Legnini sia il Commissario dei Sindaci, dei territori e delle popolazioni colpite dal sisma del 2016 e poi da quello del 2017. Sia il Commissario del cratere sismico del Centro-Italia, nel vero senso della parola: che sappia raccogliere le istanze della gente, delle popolazioni, dei Sindaci appunto, e che le sappia tradurre in norme, a livello parlamentare e governativo. Che abbia la forza e l’autorevolezza di far sentire la propria voce in tutti i tavoli istituzionali; autorevolezza e forza che peraltro già gli appartengono, riconosciute da tutte le forze politiche.
Non è più il momento dell’ascolto. Perciò abbiamo chiesto al Commissario Legnini di essere subito operativo, di dare risposte su tutte le norme che non sono state approvate e che non sono state attivate, con le Ordinanze non attuate dai precedenti Commissari che di fatto hanno reso inefficaci anche quei pochi strumenti introdotti a livello governativo, grazie alla forza di azione dell’ANCI.
E poi riapra subito con il Governo il tavolo, con lui a capo, per la modifica normativa del Decreto sisma e l’incremento delle norme che introducano misure straordinarie nella straordinarietà della situazione che viviamo.
Dobbiamo ricostruire la fiducia tra istituzioni e popolazioni: impresa ardua, difficilissima, anche perché la nomina di Legnini arriva sull’orlo di una rottura istituzionale; è un compito arduo ma sono certo che Legnini saprà interpretare queste istanze; altrimenti sarà la morte dei nostri territori e questo non possiamo tollerarlo.
Abbiamo chiesto che ci sia un raccordo tra la struttura commissariale e il Dipartimento della Protezione Civile, che ieri abbiamo incontrato, perché si portino avanti in modo coordinato le azioni per la ricostruzione e quelle della emergenza, con particolare riferimento all’attività del CAS. Siamo tornati sulla questione del personale che deve essere dato in più, anche in aggiunta a quello assegnato finora (pochissimo) chiedendo che sia possibile utilizzarlo sia per la ricostruzione che per le emergenze, perché siamo ancora costretti a vivere in emergenza, dopo tutti questi anni e visti i ritardi gravissimi.
Il Commissario dei Sindaci, così mi piace chiamarlo, dei territori e della gente, parta subito bene, con forza. Ai primi di marzo ci sarà un incontro a Roma con tutti i Sindaci, anche per tornare a rappresentare le istanze di nostri territori, stavolta con il conforto di sapere che la gestione commissariale è affidata a chi sa ascoltare e tradurre in atti e fatti concreti le nostre attese.