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Inedite opere di Tommaso Cascella dal 4 luglio in mostra a Pescara

da Direttore

È il contesto più completo che ad oggi abbia trattato del pittore Tommaso Cascella, primogenito dell’artista pescarese Basilio e fratello di Michele e Gioacchino, che per via del carattere riservato ed austero – abruzzese doc, diremmo oggi – non si è mai sufficientemente adoperato per promuovere la sua figura di artista.

L’esposizione sarà visitabile a partire da sabato 4 luglio fino al 31 ottobre presso il museo di Villa Urania, in via Piave: presenta circa 40 opere realizzate tra il 1907 e il 1950 e seguirà gli orari della mostra permanente di maioliche di Castelli, ossia 11-13 e 17-21 ogni giorno tranne il lunedì, con biglietto di ingresso a 6 euro.

Spiaggia_1910Oli su tela, pastelli su cartoncino, maioliche e tecniche miste rivelano un nuovo volto di Tommaso, prima enfant prodige e poi artista maturo, sempre pieno di entusiasmo e di passionalità, che trova nella pittura la sua massima espressione. La mostra è frutto di un lungo e paziente lavoro di ricerca condotto da Vincenzo de Pompeis e da Giovanbattista Benedicenti ed è stata realizzata grazie al beneplacito della Camera di Commercio di Chieti e collezionisti privati abruzzesi e milanesi, che hanno prestato le loro opere. È aperto l’invito ai collezionisti in possesso di opere di Tommaso Cascella a presentarsi ai curatori, per fare del Museo Villa Urania un polo propulsore di nuova cultura, che aggiungerà un importante tassello allo studio della storia dell’arte contemporanea.

Nato ad Ortona e vissuto in Abruzzo, Tommaso Cascella ha fatto una scelta che ha penalizzato la sua notorietà premiando forse la sua qualità artistica: è rimasto nella terra in cui è nato, abitando a Pescara in quello che era stato il laboratorio del padre e che oggi è sede del Museo Basilio Cascella. Scelta contraria di quella compiuta da suo fratello minore, Michele, diventato più celebre anche grazie alle sue esperienze internazionali. Vissuto tra il 1890 e il 1968, Tommaso Cascella ha reso onore al suo Abruzzo documentandone con colori vibranti scene di vita popolare e scorci paesaggistici, come il porto fluviale di Pescara attraversato dalle caratteristiche paranze, le colline della provincia, la Majella “madre” e il Gran Sasso, la “bella addormentata”, che si staglia all’orizzonte vista dal fiume.

Spiaggia con bagnantiMa collateralmente a questa esposizione, un evento ancora più importante segna l’estate culturale pescarese. Per l’occasione, infatti, la Fondazione ha pubblicato un vero e proprio volume monografico dedicato a Tommaso Cascella, il primo che presenti con completezza la sua vita e la sua carriera artistica. Il libro, di oltre cento pagine, edito da Ianieri e co-finanziato dalle Fondazioni Pescarabruzzo e Paparella Treccia-Devlet, riporta oltre 160 testimonianze della carriera artistica di Tommaso, moltissime delle quali inedite: dal suo esordio, appena quattordicenne, come disegnatore su un fascicolo realizzato in onore a Gabriele d’Annunzio, passando per la sua prima mostra tre anni dopo a Parigi e documentando le esposizioni a Milano, alla Biennale di Venezia (1920), a Bari (1929) e alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma (1952). Alla sua stesura ha contribuito fattivamente anche la ricercatrice Raffaella Cordesco, direttamente da Parigi.

Arrivo_delle_paranze_1916

«Prima delle ricerche avviate l’anno scorso dietro incoraggiamento dell’assessorato comunale alla cultura – spiega Vincenzo De Pompeis, direttore del museo Villa Urania – l’attività di Tommaso era nota solo attraverso le opere esposte nel Museo Cascella e pochi altri lavori di musei, enti e istituzioni pubbliche e di collezionisti, che erano riferiti all’ultimo trentennio di attività e che non rendono giustizia al suo periodo giovanile, quando la vena artistica era visibilmente più fervida. In questo volume per la prima volta si traccia un percorso completo».

«Tommaso si distingue per il suo stile semplice, ma efficace, teso a rappresentare la vita e le tradizioni del suo Abruzzo – conclude Carlo Di Properzio, direttore scientifico della Fondazione Paparella Treccia-Devlet – Abbiamo voluto dedicare a lui l’annuale mostra estiva, nel ricordo del fondatore del Museo, il compianto Raffaele Paparella Treccia».

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