Presso lo Spazio He5, l’esposizione a cura dello storico e critico d’arte contemporanea Ivan D’Alberto
PESCARA – Sabato 18 giugno alle ore 19 presso lo Spazio He5, in via Falcone e Borsellino n. 38 a Pescara (Palazzo Ferrini, zona Tribunale nuovo) sarà inaugurata la mostra di Alessandro Antonucci dal titolo “Inedito – memorie naturali/immateriali”.
L’esposizione è a cura dello storico e critico d’arte contemporanea Ivan D’Alberto e presenta l’ultima produzione dell’artista. Le opere mettono in evidenza il rapporto che Alessandro Antonucci ha con la materia e con la memoria; tematiche affrontate con una pratica riconducibile alla matrice gestaltica e alla pittura materica degli anni ‘50.
La mostra è arricchita da un’opera di Elio Di Blasio, maestro con cui l’artista ha un profondo legame estetico, e da due audio-interviste proposte in filodiffusione all’interno dello spazio: una fatta ad Alessandro Antonucci e l’altra ad Elio Di Blasio, realizzata pochi mesi prima dalla sua morte.
Durante il periodo della mostra saranno organizzati due incontri di approfondimento: uno vedrà coinvolto lo stesso Alessandro Antonucci in conversazione con l’architetto Antonio Cipriani, per discutere del rapporto tra arte e architettura, in relazione ad alcuni temi affrontati dall’artista nella sua ricerca estetica, quali la memoria e l’uso della materia naturale. Questo appuntamento è previsto per venerdì 24 giugno (ore 21.00). L’altro appuntamento sarà con la figlia di Elio Di Blasio, Alessandra Di Blasio, in conversazione con Ivan D’Alberto. Questo appuntamento è previsto per giovedì 30 giugno (ore 21.00) e avrà lo scopo di mettere in luce la dimensione artistica del maestro abruzzese attraverso gli occhi della figlia.
Il vernissage e i due appuntamenti di approfondimento saranno accompagnati da un aperitivo e dalla degustazione di vini.
L’esposizione è corredata da un testo critico a firma di Ivan D’Alberto di cui si riporta un estratto.
«Alessandro Antonucci recupera l’elemento “terra” come sostanza primaria che evita di contaminare con materiali artificiali. Sceglie, invece, di imprimere alle sue superfici un movimento tellurico; dinamismo indagato nei suoi ritmi vitali che cristallizza la materia in forme e strutturazioni compatte, secondo moduli che trovano un riferimento formale nella ricca plasticità dinamica dell’architettura barocca..
Ma se da un lato la ricerca portata avanti dall’artista ci pone a confronto con quanto è di più naturale (la materia archetipa nuda e cruda) dall’altro, Alessandro Antonucci, ci pone a confronto con quanto è di più immateriale. La sua astrazione lirica, infatti, è il risultato di un tracciato lineare fatto di grovigli e segmentazioni vibranti; è una scrittura sospesa, lievitante, satura di luce che si concretizza in un sistema di segni evocanti esperienze interiori, come a voler catturare, in una sorta di diario intimo e segreto, quanto è conservato nel suo inconscio».
INFO – L’esposizione, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 2 luglio, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, mentre su appuntamento il sabato (chiuso la domenica).