Il tecnico del Montesilvano è stato inibito a seguito di alcuni fatti occorsi durante gara 1 contro Rieti. “Mi scuso con la terna arbitrale per le proteste, ma le altre accuse rivoltemi non rispecchiano i miei valori come uomo e come tecnico”
MONTESILVANO (PE) – Lo scorso lunedì, 2 maggio, è stata notificata al vice allenatore e preparatore dei portieri Alberto Mancini l’inibizione all’attività tecnica fino al 30 giugno 2016 a seguito di alcuni fatti occorsi sulle tribune del PalaRoma durante gara 1 dei playoff tra Montesilvano e Real Rieti.
Nello specifico, Mancini è stato accusato di aver protestato con veemenza contro la condotta arbitrale (dalla tribuna, e non dalla panchina), in merito soprattutto ad alcuni discutibili episodi, e di essere stato riconosciuto tra i tifosi mentre “tentava di colpire il primo arbitro con sputi senza riuscire”.
A proposito di tale inibizione, Alberto Mancini desidera contestare uno dei due punti all’origine della sanzione: “Non nego di aver protestato, forse eccessivamente, in riferimento ad alcuni episodi occorsi in gara, e di questo chiedo sinceramente scusa alla terna arbitrale. Ma, al contempo, voglio negare fortemente l’addebito dello sputo: in prima istanza, perché è assolutamente falso, in secondo luogo perché questo gesto non appartiene alla mia persona e ai valori che mi sono stati trasmessi. Oltretutto, tale sanzione è altamente lesiva della mia immagine di uomo, per prima cosa, e di tecnico del Montesilvano e di un team nazionale, in secondo luogo. Queste dichiarazioni arrivano solo ora, alla fine della serie contro Rieti, perché abbiamo scelto di non turbare in alcun modo l’ambiente mentre ancora si giocava. Presenteremo ricorso nelle sedi opportune, sperando che la verità venga alla luce e che io possa essere scagionato da un’accusa così grave”.