Ieri sera tanto pubblico al Marina di Francavilla al Mare per la presentazione dei libri Di Francesco Schianchi e Stefano Disegni e il granitico concerto dei Gang
FRANCAVILLA AL MARE – Ieri si è aperta la diciannovesima edizione del Blubar Summer Festival a Francavilla al Mare nella nuova e suggestiva location del Porto Turistico del Marina di Francavilla e non poteva esserci inizio migliore.
La serata, definita “vintage” dal Direttore Artistico del festival Maurizio Malabruzzi ha affascinato il folto pubblico presente con il suo il connubio fra scrittura e musica.
Sul palco alle 21.30 con Malabruzzi. Era prevista la presentazione di due libri con la presenza degli autori, ma uno è stato assente giustificato, Stefano Disegni, con il suo “Fabrizio Ialongo. Il detective col dittongo. Noir e rock ‘n’ roll nei ruggenti anni ’80! Per giovani ignari e gente che c’era!”.
Non è potuto essere a Francavilla al Mare in quanto è risultato vincitore di un concorso per una sceneggiatura ed era dunque sul set, ma ha comunque mandato un video nel quale ha detto di sentirsi un francavillese d’adozione avendo bellissimi ricordi della città.
È stato invece presente il Prof. Francesco Schianchi che ha ammaliato la platea con la presentazione del suo libro: è stato un viaggio negli anni’70, quelli della lotta politica e sociale, ma anche di un periodo magico per la musica italiana.
Aneddoti sullo storico concerto al Parco Lambro, ma anche tante perle di saggezza da consegnare ai giovani delle nuove generazioni per il professore che ha parlato anche del concetto di “Eutopia”, l’utopia positiva, parola che lui preferisce a quella strausata di utopia. Proiettati anche dei video di Franz Di Cioccio, autore del libro insieme a Schianchi, nei quali anche lui ha ricordato quell’epoca magica nella quale emergeva un protagonista fondamentale, il valore della vita.
Si è parlato anche di proletariato giovanile e del disagio esistenziale che gli stessi giovani vivevano in quel periodo. Tanti sono stati i musicisti e cantanti ricordati dal prof. Schianchi insieme al Direttore Artistico Maurizio Malabruzzi, fra i quali Eugenio Finardi con il suo capolavoro “Musica Ribelle”, Demetrio Stratos e suoi Area e il grande Franco Battiato che è stato ricordato come quello che del periodo di sperimentazione nella prima fase della sua carriera, gli anni’70.
Il prof. Schianchi ha regalato frasi che possono essere vere e proprie filosofie di vita come “la conoscenza è l’unica materia transitiva che arricchisce chi la riceve senza impoverire chi la crea” concludendo il suo intervento, che ha strappato tanti applausi, con una del Mahatma Gandhi.
Era attesissimo il concerto dei Gang con fa arrivati da tutto l’Abruzzo e da ogni parte d’Italia per vedere dal vivo la storica folk combat rock italiana che ha infiammato la platea con un concerto che è stato un lungo viaggio fra i brani della loro carriera e quelli dell’ultimo lavoro discografico, “Ritorno al fuoco”.
I fratelli Severini hanno ringraziato Maurizio Rapino e lo staff del Blubar Summer Festival che li hanno voluti fortemente a Francavilla al Mare.
Il live è stata una cavalcata nella storia della musica italiana: i Gang, forti di un pubblico di affezionati fan che li seguono ovunque, hanno invitato i presenti più volte a cantare con loro.
Il concerto si è aperto con la celeberrima “Bandito senza tempo”, tratto dal loro album forse più bello “Le radici e le ali”, per poi continuare con “Fino alla fine” e “Alle barricate”.
Bellissima “La pianura dei sette fratelli”.
Non sono mancate ovviamente “Sesto San Giovanni” e “Le Radici e le ali”.
Tanto spazio anche alle canzoni dell’ultimo album dal quale sono state proposte “Dago”, “La banda Bellini”, “Un treno per Riace”, “A volte” e “Concetta”. Proprio a proposito delle nuove canzoni Marino Severini ha invitato il pubblico a cantarle anche senza magari conoscerne i testi visto che loro pezzi non vanno per radio: sono una band che li fa conoscere incontrando la gente nei live.
Altro momento magico l’esecuzione di “Paz” con dedica al grandissimo Andrea Pazienza.
La parte più suggestiva del concerto è stata quella nella quale la band si è seduta per cantare, con Marino Severini che ha parlato del fatto che il pubblico, per ovvi motivi dovuti alla sicurezza, era distante e seduto e dunque anche loro si volevano sedere per cantare tutti insieme e sentirsi più vicini.
Nel mini set proposte “Oltre”, “A volte”, e “Concetta”.
Il finale è a dir poco esplosivo con in sequenza “La corte dei miracoli”, “Comandante”, “Kowalsky” con la presentazione della band che lascia il palco. Tutto finito? Assolutamente no! I Gang tornano on stage per il bis con “La lotta continua” che chiude una serata assolutamente magica che ha confermato la grandezza di una band speciale ed unica come i Gang.