Presentata stamane dai Consiglieri Forza Italia
PESCARA – “Il sindaco Alessandrini avrebbe dovuto salvaguardare la salute dei pescaresi l’estate scorsa durante i giorni dell’emergenza balneazione e non lo ha fatto. Questo è un reato? Non lo sappiamo, non siamo tutti avvocati. Sicuramente però il sindaco è politicamente colpevole di non aver protetto i suoi cittadini, di aver loro nascosto la verità, ovvero che il mare non era balneabile e di questo ne deve rispondere ai cittadini. E questa responsabilità è la prima motivazione per la quale il sindaco Alessandrini deve dimettersi”. Lo hanno detto stamane il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli e il vicecapogruppo Vincenzo D’Incecco che hanno presentato una interrogazione urgente in aula, “interrogazione nata dalla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche e su whattsup tra il sindaco, il suo vicesindaco Del Vecchio, il consigliere Presutti e alcuni dirigenti. Il contenuto di quelle conversazioni, che in parte già immaginavamo, hanno riproposto oggi in maniera prepotente l’emergenza della scorsa estate imponendo al sindaco di rendere conto ufficialmente alla città del suo operato, delle sue omissioni oggi certificate nero su bianco”.
Il presidente del Consiglio Blasioli non ha riconosciuto il titolo di ‘urgenza’ all’interrogazione, quindi ha dato la parola al sindaco Alessandrini non per rispondere al documento, ma solo per permettergli un intervento, “e il sindaco – ha aggiunto il Capogruppo Antonelli –, punto sul vivo, nervoso come non mai, come sempre si è lanciato in una invettiva contro le forze d’opposizione, responsabili, evidentemente, anche delle bugie che per settimane ha raccontato alla città. Comprendiamo, ma certamente non giustifichiamo né il suo imbarazzo, né la difficoltà con cui si trova a dover convivere, dovendo fare i conti in primis con la sua coscienza, poi con i cittadini cui ha volontariamente mentito. La verità è una sola: il sindaco Alessandrini avrebbe dovuto tutelare la salute dei suoi cittadini, non lo ha fatto, e se questo per la magistratura non è un reato, politicamente è il più grosso errore che un sindaco possa fare”.
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