INTRODACQUA – Si è concluso con un impegno a redigere una legge regionale a sostegno dei Borghi l’evento per il rientro di Introdacqua nella rete dell’Associazione “I borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise”. Ieri la consegna della bandiera per ufficializzare il rientro, alla presenza di Fiorello Primi, Presidente dell’associazione nazionale dei Borghi più belli d’Italia, di Antonio Di Marco Presidente dell’Associazione interregionale, del sindaco di Introdacqua Cristian Colasante. Hanno partecipato alla manifestazione 24 dei 27 sindaci della rete abruzzese, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, i consiglieri regionali Carla Mannetti, Marianna Scoccia, Massimo Verdecchia.
Il presidente Antonio Di Marco ha definito la giornata come storica, segnalando un nuovo punto di partenza per sviluppo e crescita. È stata espressa gratitudine a tutte le istituzioni e si è parlato dell’importanza di lavorare per una legge specifica a sostegno dei borghi, puntando sull’integrazione tra identità agroalimentare e culturale.
Il borgo
Posizionato alle falde del Monte Genzana, Introdacqua è un grazioso borgo di origine medievale che oltre a testimonianze di un passato preistorico, conserva tracce della presenza di popoli italici, romani e longobardi. A renderne unico l’accesso sono due porte, che introducono al centro storico, dette “porte della Terra”, situate a sud e a nord del paese, e la Torre cintata medioevale, miglior caso di dongione medioevale conservato in Italia. Identificato in tutto il mondo come Paese della Musica, Introdacqua ha una storia lunga oltre duecento anni, quella della banda, peculiarità che caratterizza da sempre il paese, diventato per questo culla per eccellenza della musica. Non solo musica e storia ad Introdacqua, ma anche letteratura: è originario di questo borgo Pascal D’Angelo, “il poeta del piccone e della pala”, come è stato definito dai critici americani suoi contemporanei – riconosciuto postumo personaggio di alta caratura artistica. I critici che si stanno attualmente occupando delle sue opere lo ritengono il precursore di uno stile letterario moderno, comune ad altri artisti e letterati emigrati in America.