Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Associazione Robin Hood
TERAMO – La vicenda è ben nota, l’impegno del Sindaco di Teramo preso attraverso l’invio di una lettera a tutte le famiglie del Comune, nella quale veniva preso un impegno solenne per la soluzione politica della vicenda, non ha trovato applicazione.
Tutto ha inizio con la scelta da parte dei comuni, una decina in Abruzzo, solo Teramo capoluogo di provincia, di passare dal sistema Tarsu a quello Tia.
Passando ad una tariffa i è ritenuto l’applicazione dell’Iva al 10% di dover applicare l’iva sulla tassazione.
Con una sentenza della Corte Costituzionale La n. 238 del 24 luglio 2009, ha stabilito che la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) è una “tassa” e non una “tariffa”, pertanto, sulla stessa non è applicabile l’IVA.
Si riconosce, così, del tutto illegittima l’IVA al 10% applicata dai comuni interessati sulla TIA-
Iniziano le richieste di rimborso e alle istanze tese anche a bloccare la prescrizione il Sindaco di Teramo risponde rassicurando.
Di fronte all’immobilismo l’associazione Robin Hood avvia una nuova procedura quella rivolta al Garante del Contribuente al Difensore Civico Regionale
Il Garante del Contribuente, previsto dall’art. 13 della legge 212/2000, come modificato dall’art. 94, commi 7 e 8, della legge 289/2002, c.d. Statuto del contribuente, ha il compito di verificare, attraverso accessi agli uffici e esame della documentazione, le irregolarità, le scorrettezze e le disfunzioni dell’attività fiscale segnalate dai contribuenti.
A partire dal primo luglio presso la sede dell’associazione è disponibile il modello che saranno consegnati a mano per evitare costi ai contribuenti.
“una vicenda assurda dove si evidenzia l’essere vassalli e la inesistenza dei Diritti e di bilanciamento tra il dare e l’avere. se non si paga subito interessi e sanzione nulla per chi deve rimborsare. Un’anomalia Italiana” commenta Pasquale Di Ferdinando.