MARTINSICURO (TE) – Si è conclusa sabato 5 agosto, alla Torre Carlo V di Martinsicuro, la, organizzata dalla Di Felice Edizioni e dal Comune, con una cerimonia che ha visto la partecipazione del console generale d’Italia a Bahia Blanca in Argentina Antonio Petrarulo, dell’ambasciatrice palestinese a Roma Mai Alkaila, dello scrittore palestinese Murad Sudani, attualmente segretario generale del Comitato nazionale palestinese per l’istruzione, cultura e della scienza e segretario generale dell’Unione generale degli scrittori palestinesi, e dell’addetto culturale all’ambasciata palestinese Odeh Amarneh.
Alla premiazione, presentata dalla giornalista Mirella Lelli, con la lettura delle opere a cura dell’attore Carlo Arrigoni e con l’accompagnamento musicale a cura del pianista Alessandro Olori, sono intervenuti il sindaco Massimo Vagnoni, il vicesindaco Giuseppina Camaioni, il presidente del consiglio comunale Emma Zarroli, i giurati e tutti i vincitori, provenienti da molte regioni italiane.
Valeria Di Felice, segretario del premio ed editore: «Anche con la IX edizione il premio conferma la motivazione principale con cui è nato: valorizzare la poesia come espressione o genere letterario ma soprattutto come forma culturale. Se è vero che la cultura genera opportunità, apre porte e nuovi percorsi, esprime il senso della scelta, è altrettanto vero che la parola poetica è un atto di civiltà che ribadisce la necessità di costruire un dialogo, di porre le basi per un confronto.
Questo premio vuole uscire dai confini territoriali, non per rinnegarli ma per prenderne maggiore consapevolezza attraverso la conoscenza di altre culture, il tutto percorrendo una strada particolare, lontana dalla calca mediatica e forse solcata da pochi: la Poesia. Quest’anno abbiamo ospitato la Palestina, terra particolare che è sotto l’osservatorio mondiale per le sue vicissitudini storiche, ma che è da sempre feconda di grandi intuizioni e ispirazioni.»
Murad Sudani, poeta palestinese che ha ricevuto il Premio speciale alla Poesia: «Sono veramente felice per questo premio che rappresenta un atto di vicinanza tra due culture, un atto molto significativo per tutta la Palestina perché in realtà è come se venisse premiata la poesia della resistenza palestinese: una poesia che difende la libertà, la speranza, il sogno, la vita e la sua giustificazione.
Questo premio ha premiato l’amore, perché la poesia palestinese, che è fatta con “l’inchiostro caldo”, è contro l’odio, l’oscurità, l’ingiustizia. Il popolo della Palestina è per l’unione: ne è un esempio quello che è accaduto in seguito agli ultimi accadimenti di Gerusalemme. I cristiani palestinesi hanno aperto le porte delle loro chiese ai musulmani per le loro preghiere, segno che in Palestina la croce e la mezzaluna si abbracciano, in una lezione di tolleranza, rispetto e amore.»
Il Premio ha l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo, della Fondation Club du Livre au Maroc, dell’Associazione Editori Abruzzesi, dell’Associazione Magnificat e dell’Associazione Il Faro.