Il 13 novembre il direttore d’orchestra abruzzese dirigerà l’opera incompiuta di Puccini al Teatro dell’Opera e del Balletto di Varna
L’AQUILA – Sabato 13 Novembre, il direttore d’orchestra abruzzese Jacopo Sipari di Pescasseroli torna sul podio per proporre l’opera più nota e incompiuta di Giacomo Puccini, Turandot, al Teatro dell’Opera e del Balletto di Varna sul Mar nero, uno tra i più antichi teatri dei Balcani. Con la regia di Kuzman Popov in cooproduzione con ParmaOperArt l’Opera vede Ioana Ironzcheva nel ruolo della Principessa, Ivan Momirov nei panni del Principe Ignoto e Maria Pavlova in quelli di Liu.
“Turandot è la prima opera che ho diretto quando ho iniziato la mia carriera alla Fondazione Festival Pucciniano e per questo ci sono molto legato. Ogni volta è per me una grande emozione rivivere il mistero incompiuto di uno dei capolavori più grandi della nostra letteratura musicale. Un’opera densa di magico mistero”.
Turandot è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano.
La prima rappresentazione ebbe luogo nell’ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926 sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!» (alla morte di Liù), ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore, rivolgendosi al pubblico, secondo alcune testimonianze, con queste parole: “Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto”. Arturo Toscanini non diresse mai più l’opera.
L’incompiutezza dell’opera è oggetto di discussione tra gli studiosi. C’è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell’inesorabile progredire del male che affliggeva l’autore, bensì per l’incapacità, o piuttosto l’intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d’amore conclusivo, che pure l’aveva inizialmente acceso d’entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata.
Sipari la prossima settimana sarà in Italia per dirigere il concerto di chiusura di Sacrum Festival con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese a Roma e L’Aquila.